Egr. Presidente,
ASMEL, l’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, stigmatizza fin dalla nascita l’imperante bigottismo normativo e lo addita come vera causa del ritardo di sviluppo che caratterizza da decenni il Sistema Paese. Nella PA, poi, esso alimenta la cd “paura della firma” e provoca disaffezione e disincanto nelle energie migliori.
In tal senso, va dato atto all’attuale Governo di aver impresso una svolta incisiva al fine di spostare l’attenzione dall’adempimento burocratico al risultato finale desiderato. Tra i segnali di discontinuità l’abolizione del reato di abuso d’ufficio per garantire ai sindaci di portare avanti senza paura la missione che i cittadini hanno affidato loro e i “super” principi del risultato e della fiducia introdotti nel nuovo Codice appalti che rivitalizzano e rilegittimano il potere discrezionale nell’attività amministrativa.
Un ulteriore segnale di discontinuità è rappresentato dall’inserimento nel Milleproroghe dell’abrogazione della norma sull’obbligo di accorpamento coatto dei piccoli comuni (art. 14, DL 78/2010). A essi veniva imposto di cedere in toto prerogative e potestà alle Unioni di comuni per perseguire efficienza ed economie di scala. ASMEL ha subito denunciato l’inapplicabilità della norma e l’ha impugnata fino alla Sentenza della Consulta n. 33/2019 che ne ha sancito l’incostituzionalità. Ciò malgrado, la norma è stata ipocritamente prorogata ogni fine anno, fino all’attuale abrogazione. ASMEL, con la messa in rete dei Soci (4.547 ad oggi) ha dimostrato che gli obiettivi della norma si conseguono efficacemente con l’esercizio associato dei servizi comunali che tutela e rafforza l’autonomia degli Enti e supera i vincoli territoriali.
L’abrogazione disposta dal Governo quindi non può che incontrare il nostro favore. Il superamento dell’intricato groviglio di norme, primarie e secondarie, con corredo di interpretazioni spesso contrastanti, rappresenta senz’altro un “vasto programma”, come avrebbe detto De Gaulle. Segnaliamo tuttavia che è da subito possibile disporre nuovi interventi alla luce delle rivendicazioni ASMEL, che concorrano a tracciare la rotta giusta. In particolare:
– Superare le ipocrite clausole (commi 510 e 516, art. 1, L. 208/2015) “rafforzative” degli obblighi d’acquisto sui portali CONSIP. La recente ricerca BOCCONI su commessa ASMEL, ha evidenziato l’ampia casistica di aggravi di spesa legati agli acquisti CONSIP. Continuare a imporre la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti – in certi casi anche ad ANAC e AGID – ai funzionari che optano per acquisti fuori CONSIP pur di ottenere risparmi di spesa, serve solo ad alimentare la paura della firma e a tutelare le prerogative di apparati centrali troppo spesso autoreferenziali.
– Abrogare la norma che prescrive multe ai Sindaci (art. 7 d.lgs. 322/1989) nell’ipotesi di mancata trasmissione di dati statistici. Il recente accordo ASMEL- ISTAT ha messo in evidenza la concreta praticabilità dell’interazione tra sistemi informatici di Comuni e Istituto di statistica prescritta fin dal 2000 dall’art. 12 del TUEL e l’inutilità della
famigerata norma sulle multe.
– Riallocare le risorse per investimenti comunali tagliate in Legge di Bilancio (oltre 8 miliardi su più anni) utilizzando i fondi europei. Si tratta di risorse per la sicurezza, l’efficientamento energetico, il contrasto al dissesto idrogeologico ecc. Quindi perfettamente coerenti con le Missioni di detti fondi e dello stesso PNRR. Inoltre, sono
state finora distribuite con il modello spagnolo, ovvero determinando il valore delle assegnazioni in funzione del solo dato demografico, superando la lotteria dei bandi pubblici. Ciò ha consentito di spendere bene e presto rendendo evidente che i cronici ritardi nella spesa dei fondi europei non sono attribuibili ai Comuni.
– Superare la norma (art. 8 del D.lgs. 281/1997) dal sapore sovietico che sancisce la rappresentanza unica del sistema degli Enti Locali. In tutto il mondo occidentale le associazioni di categoria nascono su volontà degli iscritti e si confrontano con le controparti sulla base della capacità di rappresentanza acquisita sul campo. L’attribuzione per legge della rappresentanza unica dei Comuni contrasta con i principi costituzionali della libertà associativa e della autonomia degli Enti e comprime la stessa libertà d’azione dell’associazione monopolista che rappresenta ormai l’ultima enclave consociativa del nostro Paese.
I Comuni ASMEL sono certi di poter fare la propria parte secondo una logica di leale collaborazione e, pertanto, chiedono un incontro istituzionale per portare all’attenzione del Governo tali proposte.
Asmel e gli enti associati
Primi firmatari
Comune di Lucera, Sindaco Giuseppe Pitta
Comune di Borgomanero, Sindaco Sergio Bossi
Comune di Oria, Sindaco Cosimo Ferretti
Comune di Carignano, Sindaco Giorgio Albertino
Comune di Borgofranco D’Ivrea, Sindaco Fausto Francisca
Comune di Rio, Sindaco Marco Corsini
Comune di Torella dei Lombardi, Sindaco Amado Delli Gatti
Comune di Chieuti, Sindaco Diego Iacono
Comune di Bortigali, Sindaco Francesco Caggiari
Comune di Alonte, Sindaco Luigi Tassoni
Comune di Gaiba, Sindaco Nicola Zanca
Comune di Cicala, Sindaco Alessandro Flavo
Comune di Cassano Irpino, Sindaco Salvatore Vecchia
Comune di Cassaro, Sindaco Mirella Garro
Comune di Barbona, Sindaco Francesco Peotta
Comune di Bergolo, Sindaco Mario Marone