Entro la prossima settimana, con il pronunciamento dell’Arbitrato, si arriverà alla parola fine sul contenzioso tra Comune di Avellino e Asl sulla proprietà dei suoli della Città Ospedaliera: nel frattempo, come ribadito trasversalmente sia dalla maggioranza che dall’opposizione consiliare, questa trattativa potrebbe essere l’occasione per dare nuova vita alla zona di Viale Italia: rigenerando l’ampio palazzone che ospitava l’ospedale Moscati e attivando nuovi servizi e nuove infrastrutture.
Questa mattina, negli stessi momenti in cui la sindaca Laura Nargi ribadiva (a margine della presentazione dei nuovi bus Air ecologici) le richieste del Comune nell’ambito della riqualificazione dell’ex ospedale di viale Italia, a Palazzo di Città la commissione Trasparenza spulciava le motivazioni con le quali il Consiglio di Stato ha recentemente dichiarato inammissibile il ricorso sulla proprietà dei suoli della Città Ospedaliera. Anche se da fronti opposti, e a distanza, sia la sindaca Nargi, che i consiglieri di maggioranza e opposizione presenti in Commissione, si sono ritrovati su una posizione sostanzialmente simile: e cioé che a prescindere dalla disputa giuridica sui suoli, si può trattare con l’Asl (e quindi con la Regione) per ottenere qualcosa di utile per la città nell’area in cui sorgeva l’ospedale.
La Regione Campania ha stanziato 24 milioni di euro per la riqualificazione dell’ex ospedale, finalizzati alla riconversione dei vecchi locali in un nuovo ‘ospedale di comunità’ e in una nuova ‘casa di comunità’: un mega progetto nel quale il Comune di Avellino chiede vengano inserite un paio di ‘migliorie’ per la cittadinanza, e in particolare un parcheggio e l’attivazione di un corso universitario in scienze mediche e sanitarie. Per la sindaca Nargi questo sarebbe già un ottimo risultato, utile anche a far tornare ai fasti di un tempo questa parte della città, viale Italia, profondamente mortificata dal trasferimento del Moscati alla nuova Città Ospedaliera.
Ed è in pratica lo stesso discorso che questa mattina in Commissione ha ribadito il consigliere comunale del Pd Antonio Gengaro: “Quello che interessa tutti è che venga rivitalizzata l’area dell’ex ospedale di viale Italia” richiamando qui quanto già proposto nel corso della precedente seduta di Commissione.
LA DISCUSSIONE SULLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO
“Tutto questo contenzioso – ha poi aggiunto Gengaro – ce lo potevamo risparmiare, era difficile scardinare le procedure messe in atto dalla convenzione tra Comune e Asl nel 1997. L’idea delle amministrazioni comunali di quegli anni era quella di tutelare la salute dei cittadini con strutture adeguate, quindi senza il problema di chi fosse la proprietà di quelle strutture, del Comune o dell’Asl. “.
Più critica la posizione del presidente della Commissione, il consigliere comunale dem Ettore Iacovacci: “E’ un dato di fatto che il Comune si è esposto ad una serie di costi e di spese straordinari proponendo questi ricorsi, prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, costi che andranno da un minimo di 200mila euro ad un massimo di 500mila. Per di più ora, nell’arbitrato che si esprimerà la prossima settimana, non ha nemmeno indicato un proprio legale di fiducia, lasciando che l’assegnasse d’ufficio il tribunale di Avellino”. A stretto giro la dura replica della consigliera Nicole Mazzeo: “Non possiamo permetterci di parlare di cose non ancora avvenute. Finora i giudici se ne sono lavati le mani, rimandando tutto all’Arbitrato. E nonostante tutto con l’ultima sentenza hanno disposto la compensazione delle spese tra le parti, quindi non ci sono tutti questi costi che Iacovacci dice che il Comune dovrà sostenere”.
Alla seduta è stata chiamato a partecipare anche il Segretario generale del Comune di Avellino, la dottoressa Maria Luisa Dovetto, che ha spiegato alcuni dettagli tecnici riguardanti i ricorsi e l’arbitrato: “Non è sindacabile il diritto della giunta comunale di decidere se difendersi o meno in tutte le sedi competenti, siano esse il Tar o il Consiglio di Stato. In ogni caso, per perfezionare il passaggio dei suoli dal Comune all’Asl, un ulteriore passaggio in consiglio comunale probabilmente ci sarebbe voluto, ma questo lo risolverà l’arbitrato”.