Il Dup (documento unico di programmazione) del Comune di Avellino ha ricevuto questa mattina il via libera dalla Commissione Urbanistica. Con tre voti su cinque la Commissione ha dato parere favorevole al documento programmatico che sarà a breve presentato in consiglio comunale (i due voti contrari sono stati quelli espressi dal consigliere Pd Nicola Giordano e dal consigliere dei Cinque Stelle Antonio Aquino). Il tutto alla presenza dell’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Antonio Genovese, che ha illustrato lo spirito con il quale è stato redatto il Dup: “Questo documento racchiude l’idea della città futura dell’Amministrazione, e rispecchia quello che è stato il programma elettorale di Laura Nargi, di come lei vede la città futura, con più verde, con tecnologie innovative. Un programma da realizzare nel prossimo triennio, tra il 2025 e il 2027. Basta leggerlo per capire le intenzioni dell’amministrazione. Se noi riusciamo a completare tutti gli interventi che sono racchiusi nel Dup, sicuramente da qui ai prossimi due anni avremo una città molto più sostenibile, più vivibile, anche dal punto di vista del traffico, dei parcheggi. Una smart city così come descritto da Laura in campagna elettorale”.
“La nostra intenzione è quello di adeguare il Puc di Avellino, ormai entrato in vigore 17 anni fa, in base alle più recenti linee guida della rigenerazione urbana e del consumo di suolo zero. Vogliamo eliminare dal vecchio Puc tutte quelle proiezioni che sono irrealizzabili, come le Strade Parco. Quel Piano era stato pensato per una città che si pensava sarebbe cresciuta fino a 70mila abitanti, ma purtroppo stiamo invece decrescendo. C’è un surplus di abitazioni nella nostra città”. Inoltre Genovese ha spiegato che questa legge sulla rigenerazione urbana già prevede delle ‘zone di esclusione’, nelle quali non sarà possibile intervenire con abbattimenti e ricostruzioni (con la concessione di un incremento di cubatura del 50% in più per il pubblico e del 35% in più per il privato), e che in più l’amministrazione sta pensando di ampliare queste ‘zone di esclusione’ inserendoci anche corso Vittorio Emanuele. “E là dove è possibile – ha concluso Genovese – , e dove se ne avvertirà l’esigenza, si potrà recuperare il patrimonio edilizio esistente, anche mediante una ristrutturazione urbanistica”.
IL PRESIDENTE LIBERALE (SIAMO AVELLINO): L’AMMINISTRAZIONE DIALOGHERA’ CON I COSTRUTTORI
Dopo le spiegazioni iniziali affidate all’assessore Genovese, è iniziata la discussione tra i componenti della Commissione Urbanistica: per la maggioranza erano presenti il presidente di Commissione Fabio Liberale (Siamo Avellino), la consigliera Giovanna Vecchione (Davvero) e il consigliere Guido D’Avanzo (Davvero). Per l’opposizione c’erano i già citati Giordano e Aquino. “Sicuramente questo Dup – ha detto il presidente Liberale –, soprattutto per quanto riguarda la parte urbanistica, riprende un po’ il programma elettorale, dove già era prevista la riqualificazione di ampie zone del capoluogo. Un processo che viene di molto agevolato dalla legge regionale sulla rigenerazione urbana, attualmente in vigore, che si potrebbe rivelare molto importante soprattutto nelle zone in cui insistono ancora prefabbricati pesanti. Questo documento di programmazione, redatto dai nostri uffici in base agli indirizzi dell’amministrazione, rappresenta una sorta di programmazione che andrà ora portata al vaglio del consiglio comunale”. Un piano programmatico che andrà poi necessariamente discusso anche con quegli operatori economici che lo dovranno applicare nella pratica concreta: “E’ nell’agenda dell’amministrazione – conferma Liberale – organizzare un incontro con le associazioni di categoria e in particolare con l’Ance. Perché il ruolo dei costruttori è di primaria importanza, visto che alla fine saranno loro a dover operare”.
SULLO SFONDO C’E’ L’ADEGUAMENTO DI UN PUC VECCHIO DI 17 ANNI
“Il discorso della rigenerazione urbana è un punto cardine del nostro Dup – ha spiegato il presidente della Commissione Liberale –. Anche perché poi tutte le impostazioni in esso contenute, insieme alla discussione sulla viabilità sostenibile, sulle strutture sportive, sulle destinazioni d’uso degli immobili comunali, e insieme a tutti gli altri ambiti della pianificazione, ci consentiranno di avere una visione più ampia ed esaustiva su come intervenire per adeguare il Puc, ormai obsoleto visto che è entrato in vigore quasi 18 anni fa”.
IL CONSIGLIERE GIORDANO INVITA A RESTARE CON I PIEDI PER TERRA: LA RIGENERAZIONE VA GUIDATA
“Tutto bello, ma bisogna saper rendere concreta questa progettualità – replica il consigliere Giordano –. La sostituzione edilizia ha i suoi effetti benefici, ma questo incremento del 50% per il pubblico e del 35 per il privato, sta determinando anche dei malcontenti in città. Alla fine parliamo di uno o due piani in più su edifici che i cittadini si vedono costruire di fronte o accanto casa propria. Non so se invece è possibile far planare queste cubature in più in zone della città dove l’impatto non è così forte, nuove zone da urbanizzare, così da non gravare troppo il centro. Servirebbe un elenco dei crediti edilizi in modo da pianificare con ordine questa pur benefica rigenerazione urbana”. Da qui il suo voto non favorevole al Dup.
IL GIUSTO EQUILIBRIO TRA PUBBLICO E PRIVATO
“E’ vero – dice Liberale – che la legge regionale premia con una maggiore cubatura chi demolisce il vecchio per ricostruire il nuovo, ma, per rassicurare, se possibile, il consigliere Giordano, ribadisco che chi lo fa deve agire sempre nel rispetto di limiti e paletti che fisserà il Comune. Non ci troveremo di fronte ad interventi di edilizia selvaggia. L’aumento di volumetria sarà sempre proporzionato alla sostituzione edilizia sulla quale si interviene”. Insomma: la rigenerazione urbana sarà regimentata e controllata, e, sempre stando al presidente della Commissione Urbanistica, è lo stesso discorso che vale anche sull’altro fronte caro all’opposizione consiliare, quello delle strutture sportive: “Ci dobbiamo rendere conto della situazione in cui si trova il Comune di Avellino– spiega Liberale –; c’è un patrimonio comunale che va gestito, ma non ci sono i soldi per farlo come si deve, e allora dobbiamo coinvolgere un privato che ristruttura al posto nostro e che è giusto che ne abbia tornaconto, ma sempre attraverso una convenzione che stabilisce regole di intervento e ricadute positive per i residenti. Si deve trovare una sinergia. Non è sempre facile, ma è questo il nostro compito”.