La crisi politica al Comune di Avellino vede impegnata in queste ore la sindaca Laura Nargi in una non semplice verifica di maggioranza: nel Consiglio di ieri ha portato a casa il Bilancio di Previsione e l’indebolimento dei gruppi festiani (con la nascita di un nuovo gruppo, Coraggio per Avellino, con 4 consiglieri che hanno preso le distanze dal capo politico Gianluca Festa e dichiarato il proprio appoggio alla sindaca). Da verificare quindi il riequilibrio interno della squadra amministrativa (giunta compresa) e l’eventuale ri-allargamento del perimetro di maggioranza al Patto Civico (o almeno a tre dei suoi quattro consiglieri, visto che Rino Genovese ha votato contro il Bilancio).
Una situazione che vede al momento alla finestra i gruppi di opposizione. Critica, ma più con Festa che con Nargi, la consigliera del Pd Enza Ambrosone, che ieri in consiglio comunale ha tenuto un lungo ed accorato intervento: “Il discorso che la sindaca ha fatto questa mattina mi ha stupito, in positivo. Lei è rimasta al suo posto a testa alta nonostante tutto. E però immagino che sia il tempo di scegliere il suo percorso da adulta nelle istituzioni, auspico che sia un suo intimo convincimento di guidare questa città, la sua maggioranza, i gruppi consiliari che la dovrebbero sempre accompagnare. Lei dice una cosa giusta, dice che in questi mesi abbiamo dato un cattivo spettacolo. In questi mesi non siete riusciti a fare quello che avete promesso e noi da questo punto di vista cerchiamo di farvelo notare. Mi auguro che riuscirà a mantenere fede a quello che ho ascoltato questa mattina (l’annuncio della verifica di maggioranza, ndr.). Voi siete stati chiamati per fare. Per trovare soluzioni”.
L’EX SINDACO HA VOLUTO UMILIARE NARGI, IO LA DIFENDO PER DIFENDERE LE ISTITUZIONI
L’analisi della consigliera dem parte dalle ultime schermaglie tra Nargi e Festa, quelle che hanno poi portato alla rottura sul Bilancio e agli ultimi consigli andati deserti: “Non solo si vuole ostentare la forza muscolare nel dire alla signora sindaca ‘sei un’incapace’, la si vuole umiliare nel farla andare in Consiglio da sola senza gli assessori e senza i consiglieri. Non dico che la politica non è fatta anche di questioni meschine, ma si è sempre avuto il garbo di relegarle dietro le quinte, lasciando intonsa l’autorevolezza delle istituzioni. Qui c’è la protervia di chi vuole umiliare. Io non sto difendendo Laura Nargi, a cui non ho mai lesinato i miei sentimenti di amicizia, io sto difendendo l’istituzione. E’ vero che dopo Trump abbiamo sdoganato tutto, ma questi comportamenti li trovo inaccettabili”.
IL CASO DELLE NOMINE IN ACS
“Come ha detto il collega Cipriano (capogruppo consiliare Pd, ndr.) ‘la città no sta capendo’; io mi permetto una visione diversa, e dico che la città ha capito benissimo. Ha capito, almeno fino a ieri, che c’è un dominus che non è in questo consiglio comunale, che muove a suo piacimento gli attori silenti, almeno fino a questa mattina, di questo consiglio comunale. Un dominus che non si fa nessun velo nell’apostrofare in maniera indegna il capo di questa Amministrazione. Signora sindaca, non so se le sono state consegnate le motivazioni vere delle dimissioni dell’amministratore unico e del revisore di Acs, così come mi sembra anomalo che al presidente del Piano di zona sia stato consigliato di non accettare di proseguire nel suo incarico”.
NON SIAMO ALL’INIZIO DI UN CICLO AMMINISTRATIVO
Sul lato più squisitamente tecnico, Ambrosone ha rincarato la dose su Festa: “Ringrazio il collegio dei revisori per la chiarezza con la quale ci hanno permesso la lettura di questo Bilancio di Previsione. Sul piano tecnico c’è una eredità pesante che la sindaca Nargi raccoglie, in una conseguenza temporale che si invera. Non siamo all’inizio di un ciclo amministrativo, ma è un ciclo che continua. Mi hanno sorpreso le ricette fantasmagoriche dell’ex sindaco Festa, come fosse un novello attore della città, lui che è stato di questa amministrazione un continum temporale prima con il sindaco Galasso, poi con il sindaco Foti per poi passare, dopo la breve parentesi Ciampi, sindaco in prima persona. E tanti di quei capitoli di Bilancio che oggi sono oggetto di grande attenzione sono lievitati avendo un preciso responsabile sul piano politico. Quindi mi sorprende la spavalderia con la quale si dicono alcune cose”.
SI VENDONO TUTTE LE LEVE DELLO SVILUPPO CITTADINO
“Mi spaventa che le leve sulle quali questo Bilancio può fare azione si vadano progressivamente riducendo. Le esternalizzazioni dei servizi più importanti, per esempio il servizio della sosta a pagamento. E questo nell’incertezza complessiva di capire cosa dovrà fare quella che un tempo era la Global Service, oggi Acs. E poi Assoservizi: quando Festa era vicesindaco si affidò questo servizio di riscossione dei tributi, con un aggio del 33-35%,. Così come i beni immobili, che usiamo come toppe al Bilancio, che quando e se saranno dismessi non rappresenteranno più la leva sulla quale potenzialmente valorizzare il patrimonio cittadino. Voi ora vi state muovendo senza innescare e innestare elementi di novità che possano lasciar prefigurare una programmazione almeno di medio periodo”.
STADIO PARTENIO, STRADE, TEATRO…
“Sullo stadio – ha continuato Ambrosone toccando anche lo spinoso caso del Partenio Lombardi sul quale si è registrato anche l’infuocato intervento di Gengaro – dico che c’era tutto il tempo per fare un investimento serio, proprio perché non siamo all’inizio di un ciclo amministrativo. Lei era vicesindaco della passata amministrazione, come erano per esempio assessori anche gli attuali Antonio Genovese e Giuseppe Negrone. Mi auguro che nella chiarezza si possa procedere, avendo a riferimento le difficoltà della città. Per esempio penso ai cittadini che vivono negli alloggi popolari, agli automobilisti che sono costretti al Camel Trophy per percorrere le strade urbane, ai servizi sociali che vengono reclamati a gran voce. Anche il teatro: avete nominato il direttore della Fondazione Cultura, ma non si comprende la mission che gli avete affidato. All’interno della Fondazione c’è il teatro, che non può vivere solo con i fondi regionali, ma deve avviare un’attività che motu proprio gli consenta di produrre valore. Mi auguro che su questo vi possiate confrontare e sappiate intessere una discussione: non sul numero dei posti da occupare, non sugli Enti da occupare militarmente. Perché se la verifica di maggioranza si deve decidere con la prova muscolare, lei, sindaca Nargi, perde in partenza, perché ha meno muscoli del suo interlocutore (Festa, ndr.). Ma se le discussione è ‘con’ la città, probabilmente il copione potrà essere diverso”.