L’anno scolastico si è chiuso in bellezza al Convitto Nazionale di Avellino, all’insegna della valorizzazione del merito, dello stare insieme e della condivisione, in una realtà dinamica, orientata al pieno sviluppo di tutti gli alunni della Scuola Primaria, della Secondaria di I grado, del Liceo Classico e del Liceo Classico Europeo, che vivono un processo di crescita non solo cognitivo e culturale, ma anche esistenziale e personale. Tutto questo è il perno su cui si erge la progettualità di “Capaci di sognare”, un’idea sostenuta dal Rettore, Dirigente Scolastico, Prof. Attilio Lieto, per la referenza della Prof.ssa Cinzia Favorito, che si dipana in due direzioni diverse ma sostanzialmente convergenti: la valorizzazione del merito e l’attuazione, nonché la visibilità, delle competenze degli alunni in azione. Tutto ciò rientra perfettamente nella vision del Convitto, una realtà che prevede un tempo di permanenza prolungato, un’assoluta centralità dello studente-persona, un lavoro prezioso dei docenti per la valorizzazione degli alunni. Ai due momenti del Progetto corrispondono due eventi organizzati ad hoc.
Il primo, realizzato nel pomeriggio del 30 maggio, è stato finalizzato al riconoscimento del merito sia degli alunni dei tre ordini di scuola, che si sono distinti in gare, concorsi, competizioni scolastiche e attività extrascolastiche, in ambito sportivo, musicale, artistico culturale in genere, sia di coloro che si sono impegnati in tutte le iniziative volte a valorizzare e a consolidare l’appartenenza alla nostra Istituzione educativa. Il secondo, “Sogna, ragazzo, sogna…!”, è rivolto a trovare punti di intersezione tra l’apprendimento significativo della didattica e la creazione di un evento finale dell’anno scolastico di taglio emozionale, che riesca a intrecciare il passato, il presente ed il futuro di ciascun alunno.
“Sogna, ragazzo, sogna…!”, un evento alla sua seconda edizione, è un’ attività didattica che vuole lasciare in eredità ai liceali, a quelli che continueranno il loro percorso all’interno della Istituzione e a quelli che quest’anno conseguiranno la Maturità, un “foglio bianco” su cui appuntare la poesia della vita, per parafrasare la nota canzone di Roberto Vecchioni, dalla quale la serata prende il titolo. L’evento è stato filologicamente organizzato e meditato, ‘imbastito’ e poi cucito impeccabilmente.
La serata è stata inaugurata da “Il gran ballo dei debuttanti”, come vuole la tradizione del Convitto : quindici coppie di giovani, sapientemente diretti dalla Prof.ssa Ilenia D’Oria, hanno ballato il loro primo valzer, e hanno dato prova di una grandissima forza di volontà, che, in pochissimo tempo, ha portato la maggior parte di loro a muovere i primi passi di danza, al suono delle note dei valzer “Sul bel Danubio blu” di Johann Strauss, del “Valzer dei fiori” de Lo schiaccianoci di Tchaikovsky. Un turbinio di emozioni ha avvolto gli ospiti presenti nella Palestra dell’Istituzione, dove si è svolto l’evento: con i Docenti della Scuola anche i genitori e i parenti degli alunni hanno potuto apprezzare da vicino il frutto del lavoro compiuto, emozionandosi insieme con gli alunni in scena e condividendo una didattica fuori dagli schemi tradizionali, a testimonianza anche del fatto che nei Convitti si crea un senso di appartenenza fortissimo.
Forti e sentite sono state le parole degli alunni delle quinte liceali, che hanno voluto sottolineare l’importanza di sentirsi accolti in un ambiente, la Scuola, che per loro è diventata casa, una casa che ha, come succede sempre, le sue falle, ma in cui è palpabile il desiderio di prendersi cura di chi la abita e di migliorare ciò che non va. “Non è una scuola perfetta”- esordisce Francesco Sessa, Rappresentante di Istituto e alunno della VB del Liceo Classico Europeo – “come del resto nessuna lo è: ha i suoi difetti, le sue sfide quotidiane, e sicuramente margini di miglioramento. Ma ciò che la rende davvero speciale sono i tanti pregi che l’hanno resa, per noi, quasi una seconda casa. Gli insegnanti, con la loro attenzione, pazienza e disponibilità, hanno sempre cercato di accompagnarci nel nostro percorso, non solo scolastico, ma anche umano […] Hanno saputo ascoltarci, guidarci e, quando serviva, anche spronarci a superare i nostri limiti”. “Le avventure che abbiamo vissuto insieme ci hanno uniti in un legame che va ben oltre il gruppo classe – dice Karol Urciuoli della VA del Liceo Classico Europeo- […] le giornate infinite, accompagnate da quella sensazione di non essersi mai effettivamente salutati per quanto tempo avevamo trascorso insieme, ci hanno resi più che amici, fratelli e sorelle […]; sarà strano a settembre non fare la corsa ai banchi, non passeggiare per il campetto a ricreazione, non mangiare tutti insieme a mensa, non litigare per i calendari, non dire più “te lo racconto domani a scuola” oppure “entriamo in seconda? […] Ma una cosa non cambierà mai, ossia che quando passeremo davanti al Convitto, quella sarà sempre casa nostra”. Toccanti le parole di Flavio Acunzo, alunno della VA del Liceo Classico, che ha parlato a braccio, sfidando l’emozione, di momenti di spensieratezza e di consapevolezza precaria di un futuro imminente, in cui si cercherà di far valere come competenza quanto appreso sui banchi di scuola.
Musiche contemporanee hanno preso il posto delle classiche, quando la Palestra si è trasformata in una enorme discoteca per una serata musicale con Dj, un momento attesissimo dagli alunni, che si sono lanciati in pista, sotto gli occhi attenti di Docenti e collaboratori scolastici, condividendo un momento ludico, con torta e brindisi augurale finale.
A garantire il successo dell’iniziativa la collaborazione di tutti e il lavoro degli alunni, a partire dallo staff di accoglienza ai Rappresentanti di Istituto che, come Francesco Pagano, alunno della classe V A del Liceo Classico, hanno voluto dedicare il loro tempo alla progettualità della scuola, dimostrando una gratitudine che è il dono più grande per tutti i Docenti che lo hanno visto diventare ‘grande’.