L’Irpinia cambia pelle. Il modello di sviluppo si sposta tra Grottaminarda, Valle Ufita e Ariano Irpino. Anche Morra De Sanctis, Lacedonia e altri comuni di quell’area sono interessati a questa operazione di grandissimo sviluppo.
Basterebbe pensare al Polo Logistico di Valle Ufita, alla Stazione Hirpinia e al coinvolgimento di 30 comuni intorno ad essa.
E poi ArcelorMittal e altre imprese, alcune delle quali d’eccellenza nel settore farmaceutico. E Avellino? Avellino è ferma al palo e travolta in una polemica con tanti pettegolezzi. Non si riesce a trovare una via d’uscita dalla crisi. Il mercato delle vacche tenta di invadere il terreno della politica, quella seria.
I partiti manco a dirlo sono divisi tra loro, e nello stesso partito c’è una profonda lacerazione.
Se questo è vero, com’è vero, allora perché non facciamo Grottaminarda o Ariano o Morra capoluogo dell’Irpinia?
Forse in questo modo da Avellino ci sarà una risposta di orgoglio, di dignità. Del resto, non meraviglia che storicamente la città capoluogo era un tempo Montefusco e poi passò ad Avellino. C’è sempre una ragione nelle cose passate.
L’Irpinia deve cambiare pelle: questa è la responsabilità della classe dirigente.