E’ caduta l’amministrazione Nargi. Con 18 voti contrari e 15 favorevoli è stato bocciato il Rendiconto 2024. Decisivo il voto contrario del consigliere del Patto Civico Rino Genovese. Alla fine ha votato contro anche il consigliere Pd Ettore Iacovacci, anche perché il suo ‘Sì’ non sarebbe stato determinante. Dalla folta platea di cittadini presenti si è levato un coro di “buuuu” e “vergogna” indirizzato ai consiglieri che hanno votato contro.
Al Comune di Avellino è andato in scena questo pomeriggio quello che si è rivelato essere l’ultimo Consiglio dell’Amministrazione Nargi: con la bocciatura del Rendiconto 2024, si è sciolta l’Assise. Ora il prefetto di Avellino Rossana Riflesso nominerà un commissario che reggerà il Comune fino alla prossima primavera.
I giochi si sono aperti alle 17:30. Presenti all’appello tutti i consiglieri, con due novità a favore del fronte Nargi: sia Gerardo Rocchetta che Mario Sorice si sono dichiarati indipendenti. Due voti in meno “contro” il Rendiconto, che però non sono bastati.
All’inizio dell’Assise erano tutti presenti, così divisi: 8 consiglieri del campolargo di centrosinistra, 1 consigliere del Patto Civico (Rino Genovese), 8 consiglieri festiani (gruppi ‘Davvero’ e ‘W la Libertà’), 9 consiglieri nargiani (5 di ‘Siamo Avellino’ e 4 di ‘Coraggio per Avellino’), 3 ex Patto Civico (Trezza e Giacobbe della lista Moderati e Riformisti e Gerardo Melillo di Forza Avellino), e 2 consiglieri indipendenti (Gerardo Rocchetta, ex ‘Siamo Avellino’ ed ex ‘W la Libertà’ e Mario Sorice ex ‘Davvero’).
LA DIRETTA DEL CONSIGLIO COMUNALE, LE DICHIARAZIONI DI VOTO DEI SINGOLI CONSIGLIERI
Alle 17:45 inizia il dibattito sull’unico punto all’ordine del giorno.
Nicole Mazzeo annuncia il voto favorevole del suo gruppo ‘Coraggio per Avellino’, non prima di aver duramente criticato gli ex compagni di viaggio festiani: “E’ passato poco più di un anno dal giorno in cui è stata eletta per la prima volta una donna a sindaco di Avellino. L’Amministrazione Nargi ha trascorso un anno tristissimo. Le soluzioni non si trovano cercando di capire e tentando di trovare un capro espiatorio, ma cercando di non ripetere gli errori del passato. I cittadini hanno visto con i loro occhi cosa è successo. Domani sarà un altro giorno, noi daremo il voto favorevole al Rendiconto. Soprattutto per di coerenza e coraggio noi ne abbiamo tanto. Abbiamo supportato pienamente il sindaco, anche quando gli altri consiglieri di maggioranza (i festiani, ndr.) hanno deciso di contrapporsi. Anche se i cittadini li hanno votati, hanno votato questo sindaco, questa maggioranza e questa amministrazioni. Se l’Amministrazione Nargi cadrà, lo farà per mano di chi l’ha sostenuto fino a che ha potuto spartire le poltrone, le nomine e gli assessorati. Questo per noi è stato sgradevole, irrispettoso, disgustoso e alcune volte anche violento. Non mi riferisco solo allo scontro a cui abbiamo assistito, ma anche agli atti persecutori e le manipolazioni subite da chi oggi siede ancora in quest’Aula. E non è vero che qui tutti abbiamo una mente pensante. Qui è stata impropriamente utilizzata la parola politica, perché l’unico obiettivo finale era distruggere l’Amministrazione. Le menti sono state manipolate a tal punto che delle persone sono arrivate a credere che c’era un mostro che bisognava combattere a tutti i costi, nonostante i cittadini che li avevano votati, nonostante le famiglie, gli amici, nonostante tutto. Un’operazione di condizionamento che ha vinto grazie ad un solo sentimento: la paura. Allora mi domando: noi consiglieri abbiamo bisogno di essere protetti? Abbiamo bisogno di promesse? Abbiamo bisogno di sentirci dire ‘ti darò questo, farò quest’altro’?. La maggioranza andava protetta? E da chi? Rendetevi conto che la stessa persona che vi assicurava tutele è la stessa che vi usava violenza. Cosa stiamo insegnando ai nostri figli? Che non siamo capaci di costruire il nostro futuro? Che non sappiamo trovare una posizione nel mondo? O insegniamo che questo mondo è fatto solo di do ut des? Ma uno scatto di orgoglio ci ha fatto dire no. Di reagire contro chi ci obbliga a fare cose di cui non siamo pienamente convinti. DI denunciare un ricatto. Di non sentirci in obbligo con nessuno. Di non essere imbavagliati. Questo vogliamo insegnare ai nostri figli. Noi di Coraggio per Avellino vorremmo rivolgere un monito a tutti: che non avvenga più ciò che è successo all’Amministrazione Nargi. Perché solo il passato può aiutarci a costruire un futuro migliore. E Avellino ha bisogno di un futuro migliore”.
Amalio Santoro annuncia il voto contrario, a nome di “Per Avellino” (e quindi anche a nome del consigliere Antonio Bellizzi).
Antonio Aquino (Cinque Stelle): “Non ci prestiamo a ratificare atti che non condividiamo. No al Rendinconto”.
Il capogruppo di Siamo Avellino Luigi Mattiello: “Se non approviamo noi consiglieri, oggi, il Rendiconto, lo dovrà ristudiare e riapprovare il commissario prefettizio. E un commissario non potrà mettere mano al Puc. La Dogana la stiamo aspettando dal 1996, e da altrettanto tempo aspettiamo per l’ex macello. Se vogliamo attendere i tempi di un commissario prefettizio, non ce la faremo a risolvere nessuno di questi problemi”.
Sergio Trezza (“Moderati e Riformisti”, tra i favorevoli al Rendiconto): “Ci dobbiamo vergognare se non apriamo il Centro Autismo, un commissario prefettizio invece potrebbe fare solo l’ordinario… Ai Coraggiosi faccio un plauso per aver impresso una discontinuità alla maggioranza. Ora cerchiamo di portare a termine i progetti, almeno il Centro Autismo, i fabbricati a Picarelli. Bisogna fare una politica del territorio. Ce lo chiede la comunità”. Applausi dalla folta platea. “Faccio un appello ai consiglieri del Pd, siete diventati un partito intellettuale, aristocratico. Voi non governerete più se continuerete a parlare bene e a razzolare male. La vita è fatta di contenuti. Al mio capogruppo Rino Genovese: lo scorso anno abbiamo promesso di aiutare gli ultimi, oggi il sindaco di tende una mano, ti invito a riflettere, te lo chiedo da amico. Mettiamo da parte l’orgoglio e lavoriamo insieme per cinque o sei mesi. Insieme. Per dare qualche risposta concreta alla nostra comunità”.
Enza Ambrosone (Pd) annuncia il voto contrario: “Arrivo a questo dibattito con il tormento che si è interrogato più volte. Lo dico a Trezza, non è il Pd che si è allontanato dai problemi di questa città. E’ il partito che ha consumato in pubblico il suo dibattito, non nascondendo i tanti dubbi e le tante incertezze, non sottraendosi mai alla responsabilità del ruolo conquistato con le elezioni di giugno scorso… Signora sindaca, lei ha attraversato un anno terribile… ha fatto un errore che in politica è micidiale: si è fidata, anzi, si è affidata. Quello che non deve consentire è quello di non mettere a repentaglio la sua dignità di adulta delle istituzioni. Siamo stati accusati come Pd di voler fare la stampella. Abbiamo ragionato sempre e solo di città… ma dalla posizione di una forza politica che non può essere imparziale. E da questo posizione noi abbiamo responsabilmente tenuta ferma la nostra posizione, all’opposizione. Ma nel fare questo discorso abbiamo il dovere di non continuare a perseverare nei nostri errori. La città non è fatta di periferie e centro, di popolo e borghesia… e su questo il Pd ha il dovere di interrogarsi. Il Bilancio a questo punto diventa un dettaglio: cara sindaca avresti dovuto aprire questo dibattito prima, avresti dovuto dire le ragioni, guidare questa seduta di consiglio comunale. Hai deciso di fare diversamente e di registrare fino all’ultimo minuto il voto, non so se è la strada giusta. In questo lungo anno hai accettato cose che nessun altro avrebbe accettato, lo hai fatto con quella sindrome da crocerossina che sempre guida le donne, ma il tuo interlocutore, il riferimento politico di quelli che fino a due mesi fa rappresentava la stragrande maggioranza… mi rivolgo alle capogruppo Vecchione e Cucciniello, perché non dite il motivo per il quale state tradendo il mandato elettorale? E lo dovete dire qui e non in qualche conferenza stampa. Dovete dire il motivo per il quale state sfiduciando la vostra sindaca. Contro il bilancio consuntivo impegnato per oltre il 60% dal vostro mentore, che ha governato fino alla prima parte del 2024. Nargi vi è diventata di colpo antipatica? E’ qui, ora, che dovete spiegare queste ragioni. Lo dovete spiegare alla città. Sono d’accordo con Mattiello, il commissario fa l’ordinario… Trezza dice la città non capirebbe, ma soprattutto perché chi dovrebbe spiegare questa situazione, rimane in silenzio. Questo allontana i cittadini dalla politica”.
Gerardo Melillo (Forza Avellino) conferma il suo voto favorevole e più in generale l’appoggio all’Amministrazione Nargi e il “no” all’arrivo di un commissario prefettizio.
Nicola Giordano (Pd): “La responsabilità del Rendiconto è di chi ha votato questa Amministrazione. E mi rivolgo a Genovese: voi del Patto Civico siete stati estraniati, boicottati… E questo, Rino, lo devi capire. Noi la prossima campagna elettorale la andremo a fare con altre basi, che dobbiamo azzerare. Se il consiglio comunale non si costituirà parte civile nel processo Dolce Vita e il sottoscritto fara una petizione popolare per fare in modo che la città sia rappresentata come soggetto offeso. La città deve essere difesa laddove è stata offesa…. Il nostro voto sarà contrario”.
Luca Cipriano (Pd): “E’ l’ora più buia della città, della resa dei conti, della fine di una storia drammatica, di un percorso iniziato sei anni fa. Oggi si arriva alla conclusione di questo pezzo di storia. E allora permettetemi di fare chiarezza. In questi giorni di incomprensibile crisi si è consumata una guerra di posizionamento, di poltrone… Se stasera Nargi cadrà non sarà per colpa nostra, del Pd o dell’opposizione. Noi siamo rimasti dove la città ci ha collocato. Se stasera Avellino non avrà più un sindaco sarà perché una parte della maggioranza ha cambiato idea, ha tradito il proprio percorso. Sarà perché Vecchione, Maggio, Preziosi… e gli altri consiglieri dei gruppi Davvero e W la Libertà avranno tradito la sindaca Nargi, il mandato elettorale, e avranno deciso di condannare la nostra comunità ad un lungo commissariamento e ad una nuova campagna elettorale… Non so cosa succederà stasera, ma se l’amministrazione non dovesse più proseguire, abbiamo il dovere di affrontare Gianluca Festa a viso aperto. Mi rivolgo a lei, sindaca, ma se stasera dovesse proseguire la consiliatura, lei ha il dovere di archiviare questa pagina buia per Avellino, questa esperienza che ci ha portato sull’orlo del baratro, di archiviare Festa e il festismo. E’ l’ora più buia, dei ricatti, degli accordi… E’ un dibattito che ci ha visto soffrire nell’ora delle decisioni… Lei ha ammesso degli errori. Ha dichiarato di essere stata tradita. Ma non è una battaglia Nargi-Festa, ma delle istituzioni. E’ evidente che gli avellinesi ci hanno eletti per risolvere i problemi della città… Noi non possiamo condividere questo approccio e questo Bilancio. Ci impegneremo a costruire un’alternativa. Avellino merita di più”.
Giuseppe Giacobbe (Moderati e Riformisti) annuncia il voto favorevole: “Se non aiutiamo Nargi a superare questo momento, sarebbe una iattura il commissariamento. Sarebbe un anno di immobilismo, di sacrifici. Il problema ora è uno solo. Dobbiamo pensare a dare il nostro voto alla nostra sindaca. Dobbiamo cercare di risolvere i problemi e di programmare il futuro della nostra città”.
L’ULTIMO APPPELLO DELLA SINDACA
La sindaca Laura Nargi: “Questa Amministrazione è stata osteggiata dal primo minuto, ma non sto qui a piangermi addosso, perché ho avuto responsabilità e colpe. Di questo ho chiesto scusa a tutti, al Patto Civico, alla città, ma ora arrivo a questo momento importante serenamente perché ho lavorato incessantemente, con senso delle istituzioni, per mantenere unita la maggioranza, per ringraziare quei consiglieri che si sono esposti per me e per la città, per chi non mi ha concesso il voto, perché un sindaco lavora per tutti. Nonostante tutte queste difficoltà abbiamo recuperato fondi per le politiche sociali, abbiamo organizzato una Stazione Appaltante, abbiamo avviato opere pubbliche, il Ponte della Ferriera, recuperato condi Pics per il Victor Hugo. Ma ad un certo punto ci siamo fermati perché dopo un dialogo con chi non voleva dialogare, ho detto basta. Dovevamo mettere la città e i cittadini davanti a tutto e tutti. Potevo anche vivacchiare, come pure mi hanno consigliato di fare, ma non ho voluto. Da qui l’appello ai consiglieri comunali, perché qualsiasi commissario che venisse qui ad amministrare l’ordinario, non darebbe la spinta necessaria. In questo Patto ho parlato di fondi per 160 milioni di euro. Dovremmo riprendere il rapporto con i cittadini, far rivivere la città. Chi mi dice che non ho argomentato sugli eventuali progetti: sono tutti scritti, la rendicontazione di tutti questi progetti dovrà essere fatta entro il 2026. Poi dovremo immaginare insieme il patto per il Prius, immaginare la città del futuro. Il Patto era a tempo e solo per la città. Ho sempre avuto un rapporto viscerale con tutti i cittadini, mi onoro di rappresentare questa carica. In questi giorni la gente mi dice di non abbandonarli. Questo è quello che dobbiamo fare. Dobbiamo mettere da parte tutte le altre cose. Non dobbiamo agevolare ambizioni personali. Il mio appello è ancora vivo, per raggiungere quei risultati che la città voule, per non cadere nell’abisso. E lo dobbiamo fare tutti insieme. Vi chiedo di interrogare le vostre coscienze. Perché qui non si sta votando una persona, ma un bilancio consuntivo che ha un carattere profondamente politico: affossare Avellino o farla rinascere”.
Si va al voto e si procede per appello nominale. Diciotto voti contrari, 15 favorevoli. Rendiconto bocciato.