Il commissario ad acta Maria Luisa Dovetto ha approvato il Rendiconto della discordia: il Comune di Avellino ha ora cinque mesi di tempo per evitare il dissesto. Entro dicembre infatti bisognerà trovare il modo di far quadrare i conti del Bilancio e di recuperare circa 9 milioni di euro, dovuti principalmente a quel Piano di Alienazione dei beni comunali che non ha al momento dato i frutti sperati. Ci sono per esempio lo stadio Partenio e il Conservatorio Cimarosa, messi in vendita rispettivamente per 6 e 4 milioni di euro, ma a quanto pare nonostante l’interessamento iniziale dell’Us Avellino (poi ritrattato) e della Provincia di Avellino, non hanno ancora trovato un vero compratore. La legge prevede la possibilità di mettere a bilancio anche queste voci di possibile alienazione, ma evidentemente bisognerà rivalutare con attenzione queste ed altre possibilità reali di fare cassa. Intanto, anche per dare un segnale forte di inversione di tendenza, a Palazzo di Città ci si è messi in modalità ‘spending review’.
E’ una corsa contro il tempo che vede impegnata in prima linea l’appena insediato commissario prefettizio Giuliana Perrotta: in questi cinque mesi dovrà ridurre all’osso tutti i costi e tutte le spese che non sono strettamente necessarie, comprese quelle per organizzare feste e luminarie. Insieme ai sub commissari Elisabetta De Felice, Vincenzo Iannuzzi e Onofrio Vito Padovano, sta imprimendo una sferzata alla macchina amministrativa che ha già iniziato a produrre risultati visibili: sono stati tagliati tre contratti a tempo determinato di altrettanti dipendenti comunali assunti nello staff dell’ex sindaca Laura Nargi e sono stati disposti una serie di trasferimenti interni per ottimizzare il lavoro degli uffici. Sono ora al vaglio anche le posizioni di altre figure interne, comprese quelle di alcuni dirigenti entrati recentemente a far parte dell’organico.