Un cippo in memoria di tre ferrovieri nuscani Pasquale Caprariello, Carmine Delli Gatti e Pasquale Angelo Maria Donato, morti sul lavoro il 13 giugno del 1940. E’ l’idea che sarà illustrata il 30 agosto nel piazzale della stazione ferroviaria di Nusco. Un incontro impreziosito dalla distribuzione di un opuscolo commemorativo che ripercorre la storia dei ferrovieri e del tragico incidente con articoli di Pietro Mitrione, Giuseppe Capone e Gianni Marino per ribadire che la sicurezza sul lavoro non è uno slogan ma un diritto. E’ Gianni Marino a ricostruire la tragedia del 13 giugno 1940. “La notizia era arrivata come un fulmine: c’era stata una disgrazia sulla ferrovia in contrada campo di Nusco Lo stesso Podestà l’ingegnere Carmelo Iuliano lasciò la chiesa per correre nella contrada in compagnia di due carabinieri. Un carrello con sette operai manutentori partito dalla Stazione e diretto verso Campo di Nusco si era scontrato con una locomotiva proveniente da Lioni. Nell’urto i sette operai erano stati sbalzati sulle rotaie. Per Caprariello Pasquale, 51 anni, la morte fu istantanea, mentre Delli Gatti Carmine, 41 anni, apparso subito grave, fu trasportato con la stessa locomotiva ad Avellino ma non ci fu niente da fare e morì la stessa notte: alle 2.00 del 14 giugno. Pasquale
Angelo Maria Donato morì la stessa sera dell’incidente verso le ore 21 nella propria abitazione in contrada Campo. I restanti quattro – di cui non conosciamo i nomi – riportarono ferite non gravi. Uno di loro era di Lioni. Il giorno dopo l’incidente trovò poco spazio nelle cronaca dei giornali. Il 10 giugno l’Italia era entrata in guerra contro la Francia e l’Inghilterra e si ritenne conveniente occultare l’incidente. Anni dopo, Pinuccio Capone, scomparso nel gennaio 2022, un nuscano dal cuore grande, una di quelle persone che hanno amato la storia del nostropaese, scrisse due post sul nostro gruppo “La storia di Nusco”. Il primo dedicato al recupero della Ferrovia Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, il secondo invece dedicato a quel disastro ferroviario da tutti dimenticato”.
Sarà, infatti, Pinuccio Capone a lanciare l’idea di un cippo per ricordare i ferrovieri morti “Nel pomeriggio di ieri, 13 giugno, ho percorso a piedi e lungo la massicciata, la tratta ferroviaria che separa il Casello FF.SS. di Campo di Nusco dalla Stazione FF.SS. di Nusco in località Vado Della Creta alla ricerca del punto esatto ove, ottant’anni fa, avvenne un tragico sinistro ferroviario nel quale persero la vita tre operai ferrovieri nuscani e rimase gravemente ferito un altro operaio della vicina cittadina di Lioni. Non sono riuscito a trovare nulla, non un cippo ne’ una targa che ricordasse i caduti sul lavoro e indicasse il luogo esatto del sinistro ma la cosa che maggiormente mi è dispiaciuta è stata di dover constatare che diverse persone alle quali ho chiesto di indicarmi il luogo del sinistro non avevano alcuna conoscenza del sinistro mentre altri ne avevano sentito parlare ma non sapevano più di tanto. Sono trascorsi 80 anni, non lasciamo cadere nel vuoto il loro ricordo, la morte dei tre ferrovieri deceduti durante la loro attività di servizio, possiamo farlo ancora”. Di qui l’appello a un comitato di Cittadini nuscani, magari supportati da rappresentanti dell’Amministrazione comunale a promuovere l’installazione di una targa o di un cippo presso la località teatro del sinistro, a ricordo dei tre ferrovieri nuscani deceduti durante la loro attività di servizio: Carmine Delli Gatti di anni 41, Pasquale Caprariello di anni 51, Angelo Maria Donato di anni 38″. E’ Mitrione, infine, a sottolineare la sfida legata al progetto dell’Avellino Rocchetta, che collegava il capoluogo alla provincia, cruciale per il riscatto dei territori, poi riconvertita in una ferrovia turistica. Una sfida certamente vinta che consenta di vivere in treno un viaggio emozionale nella terra del vino, della luce, del vento