Le trattative per la pace in Palestina e sulla Striscia di Gaza sono alle battute finali e, comunque, lungo tutta la penisola continuano le manifestazioni spontanee in segno di solidarietà con la Global Sumud Flotilla e con la popolazione gazawi. Domani, venerdì 10 ottobre, al circolo della stampa di Avellino, alle ore 16.30, ancora un confronto sui temi della pace, sul diritto, lavoro e società civile, con le associazioni Laika e Casa Naima e l’ordine dei giornalisti. Saranno presenti Cinzia Sciuto, giornalista e scrittrice, don Vitaliano della Sala, e Marco Monetta, che moderera’ il dibattito. Interverrà anche la segretaria generale irpina della Cgil Italia D’Acierno. A seguire, poi, la proiezione del documentario” No other land” ”
“Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”: questo è il titolo dato all’appuntamento, proprio per sottolineare che la vicenda della Palestina, gli orrori che stiamo seguendo a Gaza, sono anche qualcosa che ci riguarda. Dice la segretaria provinciale della Cgil:
” Cortei, presidi, occupazioni universitarie e scioperi generali sono stati indetti in tante città italiane ed europee; studenti, lavoratori, sindacati e cittadini si sono mobilitati pacificamente per denunciare l’aggressione israeliana e per chiedere un intervento deciso da parte del governo italiano.
Quanto è accaduto nelle scorse ore, la seconda missione umanitaria abbordata illegalmente dalle forze armate di Israele, mantenere un’alleanza con uno Stato criminale che agisce illegalmente in totale impunità da sempre l’aggressione in acque internazionali da parte dell’esercito israeliano, sarebbe di per sé inaccettabile; si aggiunga che il diritto internazionale descrive quale condotta di pirateria è stato posto in essere nei confronti della missione umanitaria promossa dalla Global Sumud Flottilla.
Quando la pace ed il rispetto tra uomini non vengono praticate – continua D’Acierno -, perdono forza. E questo comporta un pericoloso arretramento della democrazia, che precarizza l’intera società. Nel contesto dei conflitti attualmente in corso, non c’è chi non veda una pericolosa azione schizofrenica dell’Italia e della stessa Unione Europea. L’inefficacia e la velleità con cui si è affrontata e si affronta la guerra in Ucraina, lo standard di doppia morale che limita, nella migliore delle ipotesi, ad interventi di circostanza rispetto al genocidio in corso a Gaza, quando non riveste i canoni di una vera e propria complicità criminale, come nel caso dell’Italia, contribuiscono a favorire ed affermare una globale logica di prepotenza e di sopraffazione”.
“Gli oltre tre milioni di persone scesi in piazza il 3 e 4 ottobre in tutta Italia per chiedere la pace – aggiunge D’Acierno – hanno espresso una condanna chiara delle politiche di riarmo orientate da Bruxelles e Washington che il governo Meloni ha sposato in pieno e senza battere ciglio. Le politiche di riarmo del Governo italiano, dell’Unione Europea e della Nato si presentano in contrasto con i principi costituzionali espressi non solo dalla nostra Carta Costituzionale, ma da quella Europea e dagli stessi principi normativi di convivenza pacifica e democratica tra i popoli, principi che devono ispirare l’azione della comunità internazionale tutta.
Il 25 ottobre la Cgil insieme alle associazioni e alla società civile sarà nuovamente in piazza con una manifestazione nazionale a Roma “Democrazia al Lavoro” per chiedere ancora alle Istituzioni italiane, europee ed internazionali di uscire dalla logica dell’azione militare, operando unicamente sul piano diplomatico per fermare tutte le attività belliche fino ad arrivare alla convocazione di una conferenza di pace sotto l’egida dell’Onu; chiediamo che i Governi si adoperino per costruire un’alternativa mondiale ad un’economia che vive ormai quasi unicamente di processi finanziari, fondandola su una riforma fiscale globale che impatti direttamente sui profitti e sulle rendite, in particolare su quelle sganciate dal controvalore reale dei beni di produzione. Solo in questo modo sarà possibile sostenere un aumento dei salari, delle pensioni e delle forme di tutela individuale, ponendo al centro logiche virtuose nell’economia nazionale e mondiale, mirando alla progressiva eliminazione dei divari economici e sociali.
Siamo convinti – conclude la segretaria provinciale Cgil -che unicamente attraverso la determinazione di modelli economici e di schemi politici che siano strutturalmente concepiti per favorire la riduzione delle diseguaglianze e delle diversità si possa perseguire la strada maestra della pace e del rispetto della vita umana. Bisogna, perciò, prendere parte e per farlo bene è necessario metterci la faccia”.