“Continueremo a vigilare fino a che il genocidio non sarà terminato”. A sottolinearlo Cinzia Sciuto, direttrice di MicroMega, ospite del confronto promosso da Laika e Cgil con il sostegno dell’Ordine dei giornalisti al Circolo della stampa. Sciuto ricorda come sia stata fondamentale la mobilitazione delle piazze per giungere a una tregua “La strada per la pace è ancora lunga, tanti sono i punti ancora ambigui nel piano presentato da Trump, ne sono stati approvati quattro su venti ma sono preliminari importantissimi. Poichè era fondamentale fermare lo sterminio dei Palestinesi e portare a casa gli ostaggi. Ora toccherà vigilare su cosa accadrà. Per chi come me difende il diritto internazionale amnistia, tanti sono i bocconi amari da ingioiare, a partire dall’assenza di riferimenti ai crimini di Netanyahu e dall’assurdità sul comitato di gestione con Blair e Trump. Tuttavia, non dobbiamo minimizzare il risultato rappresentato dal riconoscimento dello Stato Palestinese, finalmente messo su carta. La mobilitazione ha costretto i governi a prendere coscienza della gravità di ciò che stava accadendo a Gaza, quando scendono in tanti in piazza non si può ignorare il messaggio che arriva dalla sensibilità popolare, così come è stata importante la scelta di paesi come la Francia di riconoscere lo Stato della Palestina. Certo non basta che il diritto all’autodeterminazione dei palestinesi sia scritto perchè si realizzi ma almeno abbiamo un punto di partenza”. A confrontarsi con Sciuto, moderati da Marco Monetta, Italia d’Acierno della Cgil che spiega che “Non è possibile abbassare la guardia, nessuno può dirsi assolto, noi non smetteremo di mobilitarci fino a quando i palestinesi non avranno di nuovo diritto alla loro libertà” e don Vitaliano Della Sala che ha posto l’accento sulla bellissima risposta arrivata dalle piazze e in particolare dai giovani per Gaza “mobilitarsi per la pace significa difendere la dignità dell’uomo”.