Non è solo, questa, l’estate della emergenza idrica. Che continua da almeno venticinque anni. Ma, se non si farà qualcosa, sarà anche un inverno, quello che ci aspetta, abbastanza duro da affrontare. E in vista di quello che verrà alcuni Comuni della provincia di Avellino hanno deciso di fare qualcosa per anticipare i tempi. Della serie”non è mai troppo tardi”. Le comunità della Baronia, quindi, hanno deciso di mettersi insieme e inviare una istanza, all’ente Alto Calore spa, con inserita la proposta di un utilizzo acquifero dei monti di quella parte della provincia di Avellino. I Comuni sono Castel Baronia, capofila, Carife, S.Nicola Baronia, S.Sossio Baronia, Flumeri, Trevico, Vallata e Vallesaccarda. Si chiede, perciò, l’approvigionamento idrico sotterraneo integrativo, sostitutivo e di emergenza, dell’acqua che scorre da quei monti.”Per cercare nuovi pozzi – scrive il sito social del Comune di Carife – nuove acque nel sottosuolo per fronteggiare l’emergenza idrica che sta colpendo il nostro territorio”. Questa richiesta all’ente di Corso Europa servirà anche ” a creare nuove risorse idriche sotterranee”.
Emergenza idrica, i Comuni della Baronia all’Alto Calore: utilizziamo l’acqua dei nostri monti
Una soluzione, quella degli otto Comuni della Baronia che potrebbe, se non far terminare, almeno le sofferenze dei cittadini di questa parte d’Irpinia.
Intanto, proprio a Carife, una ordinanza del sindaco Antonio Manzi vieta temporaneamente, fino a nuova comunicazione,l’utilizzo dell’acqua erogata dalla rete idrica comunale per il consumo”potabile, per la preparazione ed il lavaggio degli alimenti, per bere. Solo per una parte del paese: Piano di zona B, contrada Fornaci e parte di via Manzoni. Un rapporto dell’Arpac, infatti, ha rilevato la”non conformità” dell’acqua prelevata dall’Asl di Avellino.