Per noi si tratta di continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto: le battaglie di tutti i giorni”. Così Roberto Montefusco, di Sinistra Italiana, candidato nella lista di Avs con presidente Roberto Fico, alle regionali di fine settimana. Intervistato da Davide Iannuzzo nel programma”Culo e camicia” a radio Crt. E sottolinea che, questa competizione, è una specie di spartiacque. Tra”il campo largo progressista, elemento essenziale per affrontare l’emergenza democratica del nostro Paese contro una destra regressiva. Dobbiamo compiere uno sforzo – continua Montefusco – che dovevamo fare già tre anni fa, alle politiche, e non ci siamo riusciti”. Ma, sopratutto,”sarà importante spiegare cosa si vuole fare”. Perché bisogna scrollarsi di dosso, in questa alleanza,”le ambiguità e il non essere chiari”. Il progetto è un punto “imprescindibile e necessario”. Altrimenti, risponde a Iannuzzo,”perderemo le distanze con il popolo”. Ma non è che, la sinistra, chiede ancora Iannuzzo, si è dimenticata degli operai durante tutti questi anni?.” Abbiamo tenuto la barra dritta sui diritti sociali, un processo costante per il welfare. Ci abbiamo messo cuore e anima sui temi proposti dalla Cgil che ci hanno visto compatti”. Avs si presenta alle elezioni per palazzo Santa Lucia appoggiando convintamente Roberto Fico, la cui personalità è”dettata dalle battaglie sull’acqua pubblica, sulla difesa di ambiente e territorio. Per una istanza di cambiamento da affrontare profondamente e efficacemente”. La destra di Cirielli, il candidato del centrodestra,”è quella dell’autonomia differenziata, del Ponte sullo Stretto e della negazione della Storia. Qui, in Campania,”sono ancora tante le battaglie da fare. Siamo prima regione per migrazione sanitaria, pensiamo ad una sanità di prossimità, vicina alle persone. Non c’è personale sanitario sufficiente negli ospedali, pensiamo ad un rafforzamento, a nuove assunzioni. Ad una sanità che, insomma, incontri il territorio”. Un altro punto dolente è la crisi idrica.”Siamo contrario ad ogni ipotesi di privatizzazione del servizio. Qualcosa non ha funzionato per la cattiva gestione di Alto Calore. Le perdite di acqua, il rifacimento delle reti. Nessuna capacità di intervento”. Montefusco è per”una riforma della governance. Abbiamo, infatti, proposto una azienda speciale di diritto pubblico che garantisce i cittadini”. L’acqua irpina che da noi non c’è mentre la diamo ad altre regioni è, comunque,”un paradosso. Riconosciamo – conclude Roberto Montefusco – è sarà una stagione di gestione dissennata”. Un processo che passa attraverso tre momenti:”Risanamento, riforma ed investimenti. Certamente non sarà un’opera facile”.




