Le due annotazioni di servizio eseguite su delega della Dda di Napoli e relative alle immagini consegnate da Gennaro Pascale ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino nel settembre del 2021 e ricostruite dai frames estrapolati dai militari dell’Arma sono state questa mattina oggetto dell’udienza davanti al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Sonia Matarazzo per la cosiddetta “asta del Pagliarone”, la società composta da Stellato Leontina, Costantino Giordano e dallo stesso teste ascoltato oggi in aula, ovvero Vito Chiumiento, per aggiudicarsi i locali del ristorante di Monteforte Irpino all’asta nel luglio del 2017.
In base alle informazioni raccolte dai militari, i filmati, ricostruiti mediante l’estrazione dei singoli frame, sono stati acquisiti come elementi documentali nell’ambito del procedimento relativo all’“asta del Pagliarone”.
Nel contesto processuale, Nicola Galdieri è accusato di aver imposto il versamento di centoventimila euro ai soci della Monteforte srl, società composta da Stellato Leontina, Costantino Giordano e Vito Chiumiento.
La testimonianza di Chiumento ha ripercorso la dinamica del versamento, finalizzato a garantirsi la proprietà dei locali oggetto dell’asta pubblica per un ristorante a Monteforte Irpino, nel luglio 2017.
Tra gli imputati figurano Armando Aprile, primo a veicolare secondo le accuse la richiesta di denaro per rinunciare alla partecipazione all’asta, Nicola Galdieri, che avrebbe attraverso l’ex sindaco di Monteforte Irpino Costantino Giordano imposto ai soci il pagamento di 120mila euro per garantire che non ci fossero rilanci da parte di altri nell’asta e Renato Freda, che avrebbe messo a disposizione la sua impresa per le fatture utilizzate per nascondere le dazioni di denaro a Galdieri simulando dei lavori mai eseguiti al Pagliarone. Da qui le ipotesi di estorsione aggravata dal metodo mafioso e riciclaggio. In questo articolato scenario investigativo si ipotizzano i reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso e riciclaggio.
Durante l’udienza si è riservata particolare attenzione alle dichiarazioni rese da Livia Forte – imputata nel procedimento “Aste Ok” – nel dicembre 2020 al PM Antimafia Henry John Woodcock. Forte ha riferito di un episodio risalente al 19 luglio 2017, in cui Nicola Galdieri e Costantino Giordano si sarebbero recati presso il ristorante Its Ok, intimando di non procedere con ulteriori rilanci affinché il locale fosse aggiudicato a Giordano.
Questa versione è stata smentita da parte dell’ex sindaco di Monteforte irpino, il quale ha ricostruito in aula di essersi recato nel locale da solo e solo in seguito essere venuto a conoscenza, tramite Gennaro Pascale, dell’interesse di Livia Forte sull’immobile, escludendo il coinvolgimento diretto di Galdieri nell’accaduto.
Nel corso dell’udienza, un brigadiere del Nucleo Investigativo di Avellino ha illustrato il contenuto dei due CD-ROM consegnati da Pascale ai Carabinieri. Tali supporti raccolgono le registrazioni di due episodi documentati dal sistema di video sorveglianza interno del ristorante di Monteforte Irpino.
Il primo episodio, datato 7 aprile 2019, documenta un tentativo di aggressione da parte di Costantino Giordano nei confronti di Pascale, accompagnato da un invito ad allontanarsi dal locale; la situazione ha richiesto l’intervento di alcuni dipendenti e ospiti presenti durante una cerimonia.
Il secondo filmato, risalente al 26 novembre 2018, riprende un incontro nei locali del Pagliarone, in cui Costantino Giordano e Nicola Galdieri appaiono insieme, con quest’ultimo che consegna un foglio a Giordano.
In aula la difesa dell’ex sindaco di Monteforte ha chiesto se le immagini fossero state acquisite da una pen drive o da un CD rom. Il brigadiere ha chiarito di aver lavorato su un CD rom. La prossima udienza è prevista il 12 dicembre, quando in aula saranno ascoltati due investigatori.



