Si è svolto venerdì 5 dicembre, presso l’Auditorium di Via Ronca a Lioni, il seminario “Monte Oppido di Lioni – La città dell’Irpinia sannitica”, un appuntamento culturale di grande rilievo promosso dall’Istituto Comprensivo “N. Iannaccone” e rivolto alle classi seconde e terze della Scuola Secondaria di Primo Grado e alla cittadinanza.
Il dirigente scolastico prof. Gerardo Cipriano ha introdotto i lavori sottolineando l’importanza dell’iniziativa per la formazione delle nuove generazioni. Nel suo intervento ha affermato che «la scuola ha il dovere di preparare i cittadini del futuro, senza mai perdere il legame con le proprie radici», evidenziando come lo studio del passato rappresenti un elemento fondamentale per costruire consapevolezza e responsabilità civica. Il seminario si colloca pienamente nella programmazione annuale dell’Istituto, orientata alla valorizzazione del territorio e del patrimonio culturale.
Per l’occasione, la scuola ha sviluppato una Unità di Apprendimento multidisciplinare dedicata a Monte Oppido, all’interno della tematica annuale “Proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo”, in linea con l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030.
Hanno portato i saluti iniziali l’Avv. Gerardo D’Angola, presidente del Parco dei Monti Picentini, e la dott.ssa Stefania De Cicilia, presidente del Rotary Club Sant’Angelo dei Lombardi – Hirpinia Goleto.
Proprio De Cicilia ha richiamato l’importanza di coltivare fin da giovani un legame autentico con la propria terra, un legame che può accompagnare anche chi sceglierà di studiare altrove. A simbolo di questo messaggio ha donato agli studenti una matita contenente semi, segno di crescita e di un possibile ritorno alle origini.
Tra i contributi più attesi quello dell’archeologo Avv. Domenico Caizza, studioso di fama internazionale, che ha illustrato storia, caratteristiche e prospettive di ricerca sull’antico abitato di Oppido. Caizza ha concluso il suo intervento con parole che hanno colpito profondamente il pubblico:
«Sogno di costruire sulle radici antiche un futuro per il territorio. È fondamentale seminare curiosità nelle nuove generazioni».
Il prof. Mario Gaudiello ha presentato un video realizzato dagli studenti, frutto del lavoro di ricerca storico-archeologica svolto in classe, mentre Antonio Ceres (Associazione Anteas – Caposele) ha approfondito il tema della stele del Dio Silvano.
Il dott. Lorenzo Mancini, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ha illustrato il ruolo della tutela e della pianificazione nella valorizzazione dei siti culturali irpini.
L’Avv. Raffaele Capasso ha infine offerto una riflessione sulle prospettive future di Oppido e sulla valorizzazione delle aree interne.
Molti interventi hanno sottolineato un tema centrale: la valorizzazione del territorio.
Gli ospiti hanno evidenziato come conoscere la storia e il patrimonio locale non significhi solo preservare il passato, ma anche costruire comunità consapevoli, capaci di progettare il futuro.
Valorizzare un territorio vuol dire rafforzarne l’identità, promuovere nuove opportunità culturali ed economiche e offrire ai giovani strumenti per comprenderlo, rispettarlo e, un domani, contribuire alla sua crescita. Non è solo tutela dei siti archeologici, ma un investimento sulle persone e sul loro legame con la terra in cui vivono.
A rendere il momento conclusivo particolarmente suggestivo è stato l’arrivo di Raffaele Bertolini, conosciuto come “Osco Rabel”, in abiti tradizionali ispirati ai pastori dell’antichità. Bertolini ha donato ai presenti riproduzioni di monili e reperti della Mefite, da lui realizzati artigianalmente, permettendo agli studenti di entrare in contatto diretto con elementi simbolici della cultura osca.
Il seminario ha rappresentato un’importante occasione per avvicinare gli studenti alla storia del proprio territorio e alla consapevolezza del valore dei beni culturali.
Una giornata ricca di contenuti, che ha saputo coniugare ricerca, divulgazione e identità, lasciando nei ragazzi un seme di curiosità e senso di appartenenza: un seme che potrà germogliare nel futuro dell’Irpinia.



