Un rito più forte del tempo e delle mode, che si carica di un valore forte, simbolo di speranza e coraggio. E’ lo scambio di auguri nella redazione del Corriere, che ha riunito la squadra dei giornalisti e collaboratori, guidata dal direttore Gianni Festa. Un incontro, preceduto dal commosso ricordo di Guido Bossa, firma d’eccezione del Corriere, che è stato l’occasione per sottolineare la forza di un giornalismo che non deve smettere mai di andare alla ricerca della verità. A ribadirlo il direttore Gianni Festa che ha posto l’accento sulle difficoltà di un anno segnato da guerre, precarietà e incertezza per il futuro. “Un panorama internazionale – ha spiegato – che rende sempre più difficile guardare avanti, in cui i potenti del mondo sembrano utilizzare le guerre solo per arricchirsi e ingrossare i loro affari”. Un anno difficile, ha ricordato Festa, anche sul fronte dell’informazione, con la cessione, ormai imminente, del gruppo della Repubblica al gruppo greco della famiglia Kyriakou, segno della volontà da parte di grandi imprenditori di controllare l’informazione in Italia. Nè dalla politica arriva un quadro incoraggiante, ci troviamo di fronte al prevalere di personalismi e al pericolo di bavagli imposti a questo o quell’altro schieramento. Ed è chiaro che la libertà d’informazione non riguarda solo il giornalismo, tutti siamo chiamati a fare la nostra parte per difenderla”. Quindi si sofferma sulla sfida portata avanti dal Corriere “Ho cominciato a collaborare al Corriere dell’Irpinia, quando ancora si usava la linotype, per stampare, oggi viviamo nell’epoca dell’intelligenza artificiale, è evidente che un mondo è finito e ha stravolto l’universo dell’informazione. Con il Corriere dell’Irpinia abbiamo cercato e proviamo a resistere, nel tentativo di rispondere al meglio alle sfide imposte dalle nuove tecnologie, senza mai scendere a compromessi ma tenendo sempre la schiena diritta, alla ricerca della verità. Abbiamo festeggiato i 25 anni della nostra testata ed è stato importante toccare con mano l’autorevolezza e credibilità conquistata negli anni dal Corriere. Un impegno che proseguirà nel segno della ricerca del bene comune con la rivista, che potrebbe subire trasformazioni importanti e del sito, che è già un riferimento dell’informazione”.
L’avvocato Gianfranco Iacobelli ha ricordato come di fronte ad una politica assente, siano la Chiesa e la società civile a far sentire la propria voce, come testimoniato dall’appello lanciato dal cardinale Pizzaballa in visita a Gaza sulle condizioni del popolo palestinese. Mentre Giuseppe Rosato, direttore della clinica Villa dei Pini, ha parlato di una situazione certamente complessa sul fronte della sanità, a causa dei blocchi del turn over e degli effetti della spending review “Manca una visione strategica, come testimonia la mancanza di un assessore regionale alla sanità, manca la capacità di ripensare l’organizzazione dell’assistenza sanitaria, a partire da spazi come le case salute, gli ospedali territoriali, così da non affollare il pronto soccorso. Basti pensare ai tanti anziani che avrebbero bisogno di un’assistenza personale adeguata e che arrivano inutilmente al pronto soccorso mentre si potrebbe prendere in considerazione la medicina informatizzata. C’è bisogno di programmare, di uno spazio per elaborare un pensiero sulla riorganizzazione della sanità e poi di mettere in pratica quanto progettato”. A chiudere l’incontro il messaggio di Natale di don Gerardo Capaldo che ha ricordato come sia necessario più che mai pregare per la pace.





