Successo per la mostra “Oltre i confini” dell’artista Carla Castaldo che si
è conclusa a Palazzo Serra di Cassano presso la sede dell’associazione
culturale Mapils-Events. Il suggello all’esplosione di colori e di
fantasmagorici simbolismi delle oltre venti opere di ceramica e
bassorilievi dipinti, i suggestivi gioielli di ottone lavorato, gli oggetti
finemente decorati e i foulard che riproducono alcune delle piastre più
suggestive, è stata la conversazione dello psichiatra e psicoterapeuta
Luigi Baldascini che ha intrattenuto i numerosi visitatori sul tema
“Meditazione e contemplazione”. Nell’occasione è stata anche distribuita
la monografia sulla prestigiosa attività dell’artista, curata dalla docente
di
estetica dell’Università della Campania Iolanda Capriglione con la
prefazione del noto critico d’arte Paolo Levi, intitolata “Fantasmagorie
simboliche”. La pubblicazione accoglie la riproduzione delle opere e le
recensioni di numerosi critici e galleristi e dà conto del suggestivo
percorso dell’artista, fedele al significato lessicale di fantasmagoria,
offrendo una raccolta inebriante di “immagini stranamente vivide e
attraenti in un rapido susseguirsi”. È la seconda volta che Carla Castaldo
espone le sue opere a Napoli in una personale. La prima volta, due anni
fa, l’evento era stata accolto nella conturbante sala delle carceri di
Castel
dell’Ovo suscitando un fortissimo interesse di pubblico di molti paesi.
-L’artista napoletana si è imposta all’attenzione dei critici e del pubblico
da alcuni anni, invitata in mostre collettive in tutto il mondo, da New
York,
a Dubai, a Baden Baden, a Londra, a Berlino, a Bruges, a Montecarlo,
Parigi e in moltissime città italiane, da Venezia, a Bologna, a Spoleto, a
Roma, Milano, Torino, Santa Maria Capua Vetere, Firenze.
L’architetto Carla Castaldo è stata definita artista del trascendente, con
un’apertura a un mondo fantastico e surreale attraverso paesaggi, figure
e simboli con colori luccicanti, dove l’oro e il platino giocano un ruolo
predominante. Centrale nelle opere è un messaggio d’amore che si è
andato intensificando con lo studio della cultura andina e l’antica pratica
del reiki. Si compongono linguaggi artistici diversi, con rappresentazioni
su piastre di porcellana, ricorrendo all’antica tecnica della decorazione a
terzo fuoco, dove al fuoco è affidato il completamento dell’opera dando al
colore la definitiva intensità e tonalità.