«Tutte le teorie politiche che non esitano a considerare l’uomo un animale ragionevole rientrano nell’utopia. Essa propone un ideale; non constata». Così scriveva Emil Cioran, il filosofo che per tutta la vita ha abbattuto una fede dopo l’altra. Nato all’ombra dei Carpazi, nella stessa regione di Dracula, egli ha dissanguato ogni certezza e ogni illusione partorita dall’essere umano. Un’anti-ideologia radicale senza precedenti nella storia delle idee che mette in discussione persino la stessa esistenza: «Sovversivo è solo quello spirito che mette in dubbio l’obbligo di esistere; tutti gli altri, anarchico in testa, scendono a patti con l’autorità costituita». Se gli intellettuali vissuti nel secolo scorso si interrogavano su quale modello statale fosse attuabile e auspicabile, obbligando a scegliere fra una sciocca alternativa fra conservatorismo e utopia, Cioran era convinto che ogni società fosse malvagia, occorrerebbe soltanto saper scegliere fra le diverse sfumature del peggio. Ogni uomo, «dagli spazzini agli snob», prodiga la sua generosità criminale dispensando ricette di felicità. L’abbondanza di queste soluzioni è solo un’ennesima prova della loro futilità. Se avessimo il giusto senso della nostra posizione nel mondo, se confrontare fosse inseparabile dal vivere, scrive Cioran, la rivelazione della nostra infima presenza ci schiaccerebbe. Vivere però significa ingannarsi sulle proprie dimensioni. Le ideologie sono soltanto un cattivo surrogato delle religioni, dalle quali esse hanno ereditato i peggiori vizi. Infatti, il principio di ogni crudeltà risiede proprio nell’idea di Dio e nelle sue utilizzazioni. Il Creatore, qualora esistesse, non potrebbe essere altro che un Essere sadico e senza scrupoli: «La religione è un sorriso che plana sopra un non-senso generale». Dello “squartatore misericordioso”, così come lo aveva definito Ceronetti, ne discuterà il filosofo Vincenzo Fiore (Progetto Internazionale Cioran) presentando il suo nuovo libro “Emil Cioran. La filosofia come de-fascinazione e la scrittura come terapia” (Nulla Die Edizioni, 2018) venerdì 30 novembre, alle ore 19:00, presso Il Libro Analogo – Centro Bibliografico Temporary Gallery (Salerno, via Pio XI, 86/88). Il testo di Fiore – come hanno scritto i maggiori quotidiani italiani – si tratta della prima biografia e della prima ricostruzione integrale del pensiero del filosofo franco-romeno. Insieme all’autore, interverranno il Prof. Alfonso Amendola (Università di Salerno) e la Prof.ssa Paola Martino (Università di Salerno). Una serata dedicata alla scoperta di un autore ancora troppo poco conosciuto.