“Costretti a venire in presenza a scuola senza nessun compito da svolgere”. E’ la protesta che si leva dal personale Ata, a partire dai collaboratori scolastici di alcuni istituti del territorio. Una protesta che già si era levata lo scorso anno, ad inizio pandemia, con la sospensione delle attività didattiche in presenza che non implica però la chiusura delle scuole. “Purtroppo – racconta uno di loro – non ci è consentita nessuna forma di smartworking ma finiamo semplicemente per aprire e chiudere la scuola, vigilare all’ingresso e starcene chiusi in una delle stanze, per evitare ogni forma di assembramento. Alcuni di noi, poi, comunque devono utilizzare mezzi pubblici per raggiungere la sede di lavoro, mettendo a rischio la propria salute. Riteniamo che ci siano forme alternative per continuare a garantire il nostro servizio a scuola. Di qui il nostro appello a dirigenti scolastici e sindacati”
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