Non solo Anita : le donne del Risorgimento” è l’emblematico titolo del convegno che verrà proposto a Montefusco domenica 2 Marzo 2025, in un legame sinergico con la tradizionale rievocazione teatrale “Chi trase a Montefusco” proposta nella stessa mattinata. Una lettura storica al femminile del periodo risorgimentale, di quel complesso periodo che vide il sacrificio e l’impegno di tante donne nella lotta, non solo di Anita Garibaldi, la celebre eroina, spesso l’unica ad essere ricordata sui libri di storia. Tante donne, nobili e contadine, povere e
benestanti, relegate ai margini della storia ufficiale, hanno lottato e combattuto per i loro ideali e per le loro terre. Di queste donne, ingiustamente dimenticate, racconteranno due illustri relatori, la professoressa Gaetana Aufiero e il professore Valentino Romano.
Eclettica intellettuale irpina, appassionata ricercatrice, storica, scrittrice, autrice di importanti saggi e testi dedicati alla Storia e alle storie, in particolare femminili, e pure del periodo risorgimentale, la professoressa ripercorrerà le vicende di donne orgogliose e tenaci come Giuseppina Mascilli Pironti, moglie del detenuto liberale, Michele Pironti, imprigionato nel carcere di Montefusco. Di lei e del sacrificio di altre donne la Nostra ha mirabilmente
raccontato nel testo “L’Ottocento invisibile: figure di donne ed interni” e in tanti altri interessanti testi. Il professore Valentino Romano, saggista, ricercatore, importante esperto di ribellismo contadino meridionale postunitario, in particolare di quello femminile , è autore di numerosi testi dedicati alle contadine, alle brigantesse e alle tante guerrigliere indomite e ribelli che lottarono contro la conquista del Sud. La storia rappresentata nella suggestiva rievocazione teatrale, “la storia del Carcere come non è stata mai raccontata”, diviene allora respiro potente che attraversa i secoli e, nella trama lacera del tempo, si annoda alla narrazione dei due autorevoli relatori che illumineranno con il loro interessante contributo le ombre e le tormentate vicende della nostra terra. Un giusto tributo al fiero coraggio femminile che, al di là degli ideali e delle ragioni diverse che hanno mosso il pensiero e l’azione di queste donne, è doveroso nel principio fondante della rievocazione teatrale e del progetto culturale sotteso che impone sempre di seguire il lume della ricerca e della verità. La Rievocazione è, in questa
particolare occasione, leva potente per una riflessione approfondita sulle vicende storiche in cui ancora oggi affondano le radici avvelenate di tante questioni irrisolte della terra meridionale e compie un fondamentale, importante passo per la conoscenza e valorizzazione della storia femminile,