Il 2024 si apre con una grande mobilitazione: la rete di associazione del Sud, ora allargata fino al Molise e alla Sicilia, si ritroverà, come anticipato dal Corriere dell’Irpinia, a Pompei, il prossimo 26 gennaio. Al centro del confronto, la Questione Meridionale, ieri come oggi.
Problemi fermi al palo, crescita a metà, a macchia di leopardo, senza una pianificazione per le aree interne, per il futuro dei piccoli borghi, per quanti vogliono restare. Il presidente Svimar, Giacomo Rosa, il sindaco di Sant’Angelo Le Fratte, Michele Laurino, sono stati ricevuti dal sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, per l’organizzazione della giornata degli stati generali dell’associazionismo, dei sindaci e dei cittadini, tutta incentrata sul Mezzogiorno d’Italia e sulle aree interne. Oltre al sindaco di Pompei, importante l’apporto nell’organizzazione dell’evento dell’assessore del Comune di Pompei, Marcello Lala. Organizzazione coordinata dal presidente dell’associazione culturale Alto Casertano, Antonio De Pandis.
All’evento, che si annuncia di grande portata, hanno dato adesione i rappresentanti delle Associazioni e dei Sindaci di Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia.
Una mobilitazione che viene dal basso, dai territori, e che incrocia tante altre sensibilità, un grido di allarme ma anche un’azione propositiva, e una sollecitazione forte rivolta alle istituzioni nazionali, per supplire alle assenze e alle miopie della politica, ormai più autoreferenziali e social che al servizio delle comunità.
Restano i punti furmi del prossimo confronto a Pompei: il Sud chiede strutture ed infrastrutture, e naturalmente lavoro, per arginare il fenomeno dello spopolamento, che sta svuotando i nostri comuni. Le associazioni e i cittadini chiedono a gran voce un intervento dello stato centrale per lo sblocco dei fondi FSC. “Dateci le infrastrutture, il lavoro lo creeremo noi valorizzando le risorse che abbiamo”, sono le considerazioni degli organizzatori della giornata.