“Il Comune di Avellino intende imporre un giro di vite sui condoni edilizi nella città di Avellino. La Commissione Trasparenza apre un argomento a me caro perché ne ho fatto uno dei capisaldi dei punti del programma elettorale durante la campagna elettorale del 2024 con PAF – Progetto Avellino Futura”. A parlare l’avvocato Vittorio Boccieri, tributarista ed ex candidato sindaco al comune di Avellino.
“Un tema su cui è necessario focalizzare l’attenzione, in quanto reputo che il permanere di situazioni poco chiare, esponga l’elettorato attivo a influenze che di fatto limitano la libera scelta sul voto. L’ho detto in chiaro, in molti interventi pubblici che, come accade in tutta Italia, le questioni legate agli abusi edilizi, possano favorire la formazione e soprattutto la permanenza di “serbatoi elettorali”. Ora, che si faccia chiarezza su questa vicenda, mi pare sia una cosa corretta. L’unico dubbio che mi lascia questa attività è se sia possibile riaprire delle istruttorie già definite.
Non vorrei che la faccenda assumesse invece contorni di “rivalsa” politica. In punto di diritto, infatti, i comuni possono verificare eventuali irregolarità nei titoli abilitativi concessi in sanatoria, ma devono operare nel rispetto dei principi di autotutela amministrativa. In particolare:
– Termine ragionevole: L’annullamento d’ufficio deve avvenire entro un termine ragionevole dall’adozione del provvedimento (sanante), generalmente non superiore a 18 mesi, salvo i casi di dichiarazioni mendaci o false rappresentazioni dei fatti.
– Interesse pubblico: Deve sussistere un interesse pubblico concreto e attuale all’annullamento, che prevalga sugli interessi del privato e dei terzi coinvolti
– Tutela dell’affidamento: Occorre considerare l’affidamento legittimo del privato, soprattutto se sono trascorsi molti anni dal rilascio del titolo in sanatoria;
[Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato num. 8 del 2017 – Sentenza del Consiglio di Stato num. 3292 del 2022]
Pertanto, i comuni non possono riaprire l’istruttoria su titoli abilitativi concessi in sanatoria senza rispettare i limiti e le condizioni previsti dalla legge. Un’eventuale riapertura dell’istruttoria e l’annullamento del titolo potrebbero essere considerati illegittimi se non supportati da un interesse pubblico prevalente e se effettuati oltre i termini ragionevoli. A ciò si aggiungano i termini perentori stabiliti dal D.L. 69/2024 recante ‘Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica’ convertito nella L. 105/2024 che ha aperto a quella che comunemente è conosciuta come “Pace edilizia”. E’ giusto che si faccia chiarezza ma non è nemmeno giusto che si mettano in “fibrillazione” i cittadini che semmai hanno regolarizzato, diligentemente, la loro posizione.