“Esprimo piena solidarietà, mia personale e dell’organizzazione che rappresento, alla consigliera comunale di Atripalda, Nancy Palladino, per il messaggio offensivo e sessista ricevuto durante una seduta dell’assemblea comunale”. Così Giovanni Ardolino, presidente nazionle di Acai onlus, associazione di tutela dei consumatori e degli inquilini.
“E’ inaccettabile ed inconcepibile che il capo di una aministrazione pubblica – ha proseguito Ardolino – nell’esercizio delle sue funzioni, mentre si svolge una seduta consiliare, trovi il tempo per inviare “messaggi goliardici”, come lui ha definito tale inopportuna e censurabile uscita per giustificarsi non appena la vicenda è diventata di dominio pubblico, offendendo una persona, una rappresentante istituzionale ed una donna. In ogni caso, questa vicenda la dice lunga sul clima che si respira nel Municipio della cittadina del Sabato e sulla concezione della cosa pubblica e sul modus operandi della giunta comunale di Atripalda. Non è un caso che l’opposizione abbia denunciato in aula, in più occasioni, anche recenti, l’impossibilità a svolgere il proprio ruolo istituzionale e l’insofferenza manifestata dal sindaco Spagnuolo nei confronti delle normali e doverose dinamiche democratiche ed amministrative dell’ente”.
“Dimostreremo nelle sedi opportune – ha concluso Ardolino – l’infondatezza delle tesi del sindaco e la legittimità del nostro comportamento. Ma chiediamo sin d’ora alle autorità competenti, a cominciare dalla Corte dei conti, di verificare tutti gli atti amministrativi della giunta e di garantire a cittadini, esponenti politici, sindacati ed associazioni il pieno esercizio della democrazia e delle libertà di espressione, gravemente minacciate. La legge è uguale per tutti, in qualunque sede. Almeno così recitano le norme e le scritte nelle aule dei Tribunali. E chi riveste un ruolo istituzionale e gestisce risorse e beni pubblici è tenuto a dare spiegazioni sul proprio operato prima e più degli altri. I cittadini elettori di Atripalda, intanto, ritengo che il loro giudizio lo abbiano comunque già maturato”.