“Un’autobiografia dei sentimenti che ribadisce il valore salvifico della poesia, che è sempre condivisione e dialogo, volontà di gettare un ponte nei confronti dell’altro”. A sottolinearlo la professoressa Antonella Mancusi nel soffermarsi sulla raccolta di Stefano Acierno “Momenti”, nel corso della presentazione al Circolo della stampa di Avellino. “Bellezza, sofferenza, malattia – spiega Mancusi – si alternano nei versi di Acierno, che si fanno riflessione sugli aspetti più profondi dell’esistenza. Una testimonianza, la sua, che si affianca a quella della zia Tina Sarnelli, donna fiera e indipendente tra ricordi e immagini che ripercorrono una vita, un’attenta scelta di parole che riescono a farsi sintesi del mistero dell’esistenza. Ci troviamo di fronte alla condivisione di una vena poetica che è quasi un ritrovarsi nel segno di un’ispirazione sempre autentica”. E’ la giornalista Floriana Guerriero a sottolineare la forza della raccolta che pone l’accento sulla centralità dell’istante “L’istante diventa essenza della vita stessa ma anche occasione per restituire nuovo senso al reale, così la degenza in ospedale evoca il valore della vita stessa a partire da un lembo di cielo “Tu evochi la vita/rarefatta/fuori da un finestrone/Dentro una luce fredda/arredi di ospedale/Si aspetta/Pantofole, passi strascicati/sguardi dignitosi e persi/e parole in cerca di sconosciuti”.
Ad attraversare le pagine la luce della speranza, a partire da una spiritualità che attraversa ogni pagina, così la speranza può accendersi a partire dall’immagine del Cristo in croce “Che il dolore/e il male/la sfortuna/e l’indicibile/e l’insopportabile/non restino definitivi”. Una speranza che parte dalla grande umanità del Cristo e dalle sue eresie sociali “Il tuo nome/Cristo/sorge improvviso/come un grido nella mente/spasmo dell’anima/e soccorre/a volte/afra lo strazio/che a vivere può coglierti”. Centrale anche l’amore “La tua carne ha il colore del tramonto/che incendia lo sguardo…/Le tue movenze si avvertono/sulla pelle//lievi e calde/come un soffio di scirocco/un alone che invade e incanta/come un oblio”.
Michela Mancusi, alla guida dell’associazione cinematografica Zia Lidia, evidenzia la capacità dell’autore di stabilire “una relazione intima tra noi e il mondo, attraverso i legami che abbiamo costruito, a partire da quelli che costruiscono una comunità. La memoria diventa così strumento per restituire immortalità all’esistenza. Così accade nel caso della sua Baiano che appare bellissima, ora ricoperta di neve, ora illuminata dal sole. “La neve, oggi/imbrillanta i miei monti/riluce al sole/ne rimarca il profilo/al confine del cielo/Vi spicca adesso/abbarbicato in alto/sul fondale/il santuario/di sera incastonato fra le stelle/dedicato alla Vergine Nera..”
E’ quindi Acierno a spiegare come la poesia nasca dalla volontà di riconciliarsi con la vita, malgrado i tanti dubbi sul valore dei versi e il pudore nell’offrire sè stesso sulla pagina “La scrittura diventa mezzo di sopravvivenza, sono pensieri sparsi che mi aiutano a cogliere la poesia nella vita con tutti i suoi errori e le sue contraddizioni”. E” Silvana Acierno, sorella dell’autore, a soffermarsi sul valore etico e morale di cui si carica la raccolta, frutto di un’esistenza dedicata ai valori più autentici, segnata da sacrifici e sofferenze, affrontati senza mai perdere la fiducia nel futuro. Ad impreziosire l’incontro le bellissime letture di Eliana Lepore che rendono appieno la forza dei versi.