Il termine ultimo per l’approvazione del Bilancio 2024 di Acs Srl è scaduto ieri, 30 giugno, e stamattina al Comune di Avellino (socio unico della Partecipata) si è dovuto prendere atto che non era ancora pervenuta alcuna comunicazione in merito. E con questo siamo a due bilanci consecutivi mancanti: l’azienda partecipata che si occupa della gestione dei parcheggi a pagamento in città non ha approvato infatti nemmeno quello relativo al 2023. La notizia è stata confermata questa mattina nel corso della Commissione Trasparenza, durante la quale è stato audito il funzionario del Comitato di Controllo Analogo del Comune, Carlo Giliberti. Quest’ultimo ha sottolineato come la situazione inizi a diventare pericolosa: in pratica senza l’approvazione dei Bilanci, il Comune non è in grado di sapere quale sia l’effettiva situazione dei conti dell’azienda Partecipata. In pratica un buco nero: all’interno non si sa cosa ci sia; potrebbero esserci crediti o debiti, di qualsiasi entità, e nel frattempo il Comune continua a stanziare fondi in base ad un contratto di servizio che risale a tre anni fa. Fondi che non si può sapere se sono sufficienti o meno.
LA MANCATA RICAPITALIZZAZIONE DA 455MILA EURO
Una situazione critica anche perché i vertici dell’Acs sono praticamente scoperti: si sono dimessi sia l’amministratore unico, Pasquale Penza (nominato dalla sindaca Laura Nargi prima della rottura politica con l’alleato di maggioranza Gianluca Festa) e si è dimesso anche il revisore dei conti, Francesco De Blasi. Sulla carta dovrebbero essere ancora in carica, in regime di prorogatio, ma si ha comunque la netta sensazione che questa azienda Partecipata del Comune viaggi a fari spenti. Oltre alla mancanza dei due ultimi Bilanci c’è anche la questione della mancata ricapitalizzazione dell’azienda: qui il Comune di Avellino si era impegnato a versare 455mila euro, ma il passaggio non è mai stato tecnicamente formalizzato e non si è quindi mai concretizzato.
Più in generale questa mattina è emersa l’esigenza di ripensare da capo l’intera organizzazione di questa Partecipata. Al tavolo convocato dal presidente della Commissione Ettore Iacovacci (Pd) hanno partecipato anche gli altri componenti Antonio Gengaro (Pd), Giuseppe Giacobbe (moderati e Riformisti), Vincenzo Picariello e Antonio Cosmo (Coraggio per Avellino). Lo scenario più nefasto emerso dai vari ragionamenti sarebbe quello di una liquidazione dell’Acs: ma sarebbe uno scenario davvero estremo, visto che si tratta di una delle poche (pochissime) aziende Partecipate del Comune di Avellino che produce utili. Ma senza una riorganizzazione dell’intero meccanismo di gestione del servizio il Comune rischia di non ricavare alcun reale guadagno dal redditivo business della sosta a pagamento: al momento infatti a trarne i maggiori benefici sarebbe la ditta privata alla quale è stata delegata la gestione del servizio. Lo si capisce dal meccanismo attualmente in vigore: mentre prima le multe comminate ai trasgressori della sosta andavano al Comune, ora questi eventuali ‘maggiori introiti’ vanno alla ditta privata, che in cambio versa un canone fisso all’Ente.