Non c’è artista che oggi non pianga James Senese, padre del neapolitan power, sperimentatore instancabile, morto a Napoli a causa di gravi complicazioni dovute ad una polmonite. Senese ha rappresentato un pezzo dell’identita’ di Napoli, un’identita’ che è riuscito a raccontare nella sua musica, al Fondatore del gruppo storico Napoli Centrale, Gaetano Senese era nato il 6 gennaio 1945 al Parco Ice-Snei di Miano, figlio di una donna napoletana e di un soldato afroamericano del North Carolina. La sua carriera musicale, che abbraccia generi come jazz, rock, soul e funk, lo ha portato a collaborare con artisti internazionali del calibro di Gil Evans, Bob Marley e Pino Daniele.
“Non bastano parole per un dolore così grande ma solo un GRAZIE – scrive Avitabile -Grazie per il tuo talento, la dedizione, la passione, la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico. Per sempre”
“Buon viaggio James – sottolinea Sal da Vinci – grazie a te ho scoperto la mia voce, grazie a te ho scoperto una musica che non avevo sentito prima, grazie a te per l’immensa arte che ci hai donato, ti porterò per sempre nel mio cuore!”
“Due anime immense ci lasciano – spiega Peppe Barra che affianca il suo ricordo a quello di Mimmo Jodice – La luce e lo sguardo di Mimmo Jodice, la musica e la creatività di James Senese. Due modi diversi di raccontare Napoli, ma la stessa verità negli occhi e nel cuore. Due genialità che ho amato… Ci siamo ammirati, li porto con me. Buon viaggio, amici miei”
“E’ partito per un altro viaggio il musicista che stimavo di più a Napoli – sottolinea Daniele Sepe -Da lui ho imparato, e tanti insieme a me, che potevo fare la musica che più mi piace, i Weather, Hancock, Coltrane, Shorter, Zawinul facendo percepire a chi ascolta che sono nato a Napoli. Lui è stato il primo, con Napoli Centrale ha rivoluzionato la canzone napoletana. La sua musica resta, il suo esempio, la sua coerenza, la sua onestà sono un insegnamento da seguire per tutti noi che restiamo”
“Il suo sax risuonerà per sempre, nel nome di Pino Daniele” scrive il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. “James non può stare in una classifica, fa un altro campionato – spiega Nino D’Angelo ricordando la collaborazione in ‘Vivere è murì’ – È un napoletano americano che suona il sax: nel suo suono c’è un’anima diversa, unica, inimitabile. Per me è il Miles Davis di Napoli. Solo che Davis suonava la tromba”. Per Tullio De Piscopo “con il supergruppo abbiamo condiviso un sogno, una missione: raccontare Napoli attraverso la musica, mescolare il soul, il blues, il jazz e la melodia dei vicoli”.
Commosso Tullio De Piscopo “Ci sono dolori che le parole non riescono a contenere… Oggi resta solo il silenzio, bisogna ascoltare la propria anima. Non riesco a scrivere quello che sto provando in questo momento.
– Posso dire che sento un vuoto immenso. Grazie fratello mio per il coraggio che hai avuto nell’affrontare la tua vita. Grazie James per quello che sei stato, un artista immenso, un fratello di vita e di palcoscenico. Hai insegnato a tutti che la musica non è solo suono e parole, ma anche cuore e identità. Tu sei e resterai sempre il suono di due mondi, la voce di Napoli e dei suoi vicoli che parlano al mondo. Hai trasformato il dolore in luce, e la diversità in orgoglio. Un esempio per tutti. Ciao fratello. Il tuo sax non si fermerà mai e continuerà a vibrare dentro di noi perché le tue note non finiscono mai. Il tuo sax, le tue canzoni hanno sempre valorizzato il nostro linguaggio, il nostro codice A’ MUSICA”.
“James Senese – scrive il professore Franco Festa – mi ha fatto sempre pensare a Mario Cesa. Entrambi, tenendo stretti i legami con le radici popolari, hanno percorso vie nuove, hanno usato la musica per scavare dentro l’anima dei luoghi e delle persone, per invitarci a guardare oltre, a uscire dai soliti schemi. Entrambi lasciano un immenso patrimonio di ricordi, di amicizia, di bellezza. Entrambi appartengono non al passato, ma al futuro”
I funerali si terranno domani, 30 ottobre, dalle ore 11.30, a Miano.