Grande cordoglio ha suscitato la scomparsa del giornalista Peppino Impagliazzo. A ricordare Impagliazzo Aldo Balestra “Il mio primo direttore, lo storico direttore di Radio Irpinia, l’emittente radiofonica avellinese che dal dopo terremoto è stata per decenni fucina per tanti giornalisti quando, per imparare, si aspirava ad entrare in una scuola di maestri veri. Peppino Impagliazzo, all’apparenza burbero, è stato un Maestro per eccellenza. A scuola, pignolo e illuminato docente di matematica al Liceo Mancini. A Radio Irpinia, con la fortissima pattuglia formata da Tonino Di Nunno, Nunzio Cignarella, Carlo Silvestri, Antonio Carrino, Gianni Frisetti e Franco Marzullo, è sempre stato il punto di riferimento di tutti: per carisma, capacità organizzativa, lungimiranza, dedizione. Guidò una struttura giornalistica che ancora oggi rimane un unicum per qualità e quantità di informazione “garantita” prodotta, dalla politica alla cronaca, fino allo sport. Severo perché formatore vero, ma fiducioso e aperto ai giovani, alla loro crescita e al loro contributo. Impossibile dimenticare, per molti di noi, le sue proverbiali “cazziate”: erano appunti giusti, stimolo per imparare e ripartire più forti. Fu lui ad aprirmi la strada a straordinarie stagioni di racconto in diretta delle partite dell’Avellino in serie A, dopo i bravissimi Pier Paolo Marino e Nicola Cecere: con lui in regia, a controllare ogni dettaglio, seppur giovanissimo mi sono sentito sicuro e competitivo al Partenio e in ogni stadio d’Italia. Un direttore che ha esercitato sempre, fino in fondo, con coraggio ed etica, la sua funzione senza mai tracimare nel potere. Che la terra ti sia lieve, professore Impagliazzo. Perché, nonostante l’amicizia, non sono mai riuscito a chiamarti per nome, tanto è stato grande il rispetto che provavo per te”