E’ un omaggio a Pierpaolo Pasolini ad andare in scena il 21 maggio al castello D’Aquino di Grottaminarda con Pierpaolo Capovilla, cantautore e bassista, ex leader del Teatro degli orrori.
Nato il 18 febbraio 1968 ad Arese, in provincia di Varese, cresciuto con la famiglia a Quinto di Treviso, Pierpaolo Capovilla comincia a suonare attorno ai vent’anni d’età. Nel 1996 dà vita agli One Dimensional Man, di cui è autore, cantante, bassista. Abbandonato il gruppo, nel 2005 forma Il Teatro degli Orrori con Francesco Valente, Giulio Ragno Favero e Gionata Mirai, per poi rimettere in piedi gli One Dimensional Man per una serie di concerti e per l’album A BETTER MAN del 2011. Intellettuale rock a tutto tondo, in quello stesso anno Capovilla batte i teatri della penisola con uno spettacolo di reading dedicato al poeta russo Vladimir Vladimirovič Majakovskij, da cui viene tratto il dvd “Eresia”. Nello stesso anno recita in “I primi della lista” di Roan Johnson ed è eletto dal settimanale “L’Espresso” uomo dell’anno. Nel 2012 collabora con Il Piotta, Tongs, Marina Rei, e accompagna Matteo De Simone dei Nadàr Solo in una serie di reading tratti dal romanzo, di quest’ultimo “Denti guasti”. Nel 2013 è in tour coi Nadàr Solo e con un reading tratto da Pier Paolo Pasolini.
Capovilla rileggerà “La religione del mio tempo” di Pasolini, opera che conserva un’attualità sorprendente. Il poeta vide con chiarezza profetica come la società italiana, appena liberatasi dal nazi-fascismo, andava dimenticandosi dei valori della Resistenza per abbracciare i contro- valori del consumismo più sfrenato, dell’arrampicamento sociale e della corruzione. Quel processo di oblio dei valori dell’uguaglianza, della giustizia e del progresso umanistico propri della resistenza, fu infatti un processo di costante allontanamento dagli stessi che irrompe oggi nella nostra contemporaneità, deflagrando nel tessuto sociale della comunità italiana, e trasformando quest’ultima in una molteplicità di individui indifferenti gli uni agli altri. È ciò che Pasolini individuava sapientemente come il riemergere del fascismo nell’imborghesimento delle masse. Il consumismo altro non è che la vittoria della legge del più forte.
Nel contesto della contemporaneità in cui insistono le nostre vite, questa “lettura scenica” del poema pasoliniano vuole essere un tentativo di riavvicinamento non soltanto alla poesia di Pier Paolo Pasolini, ma alla critica, impietosa e crudele, che egli seppe esprimere nei confronti del consorzio umano che chiamiamo Repubblica Italiana. Questa lettura vuole essere un atto genuinamente politico e partigiano, in un momento storico che è forse il più periglioso che la nostra democrazia abbia fino ad oggi affrontato.
Nel contesto della contemporaneità in cui insistono le nostre vite, questa “lettura scenica” del poema pasoliniano vuole essere un tentativo di riavvicinamento non soltanto alla poesia di Pier Paolo Pasolini, ma alla critica, impietosa e crudele, che egli seppe esprimere nei confronti del consorzio umano che chiamiamo Repubblica Italiana. Questa lettura vuole essere un atto genuinamente politico e partigiano, in un momento storico che è forse il più periglioso che la nostra democrazia abbia fino ad oggi affrontato.
La serata prenderà il via alle 19 con il cantautorato dei Brema per proseguire allle 20.30 “Capovilla Legge Pasolini”. Alle 22.00 chiusura su note elettroniche de “I malati immaginari”