Questo volume, che viene pubblicato postumo, raccoglie gli ultimi, importanti lavori del nostro amatissimo Armando Montefusco, che troppo presto ci ha lasciati. Tutti i saggi del volume sono stati compiutamente portati a termine da Armando, che, nella consueta simbiosi con il prof. Geppino Del Sorbo, ha seguito con lui anche la fase di impaginazione e la scelta del corredo fotografico delle due monografie su Monteforte e su Via Littorio. Tutti gli altri saggi, rinvenuti nel suo pc, risultano organicamente conclusi e, spesso, con le specifiche indicazioni delle foto a corredo. Il volume si conclude con un autentico gioiello, il documento del progetto della Ferrovia nel centro di Avellino, come previsto nella proposta di Piano regolatore del 1913.
Quello che presentiamo ha dunque tutti i caratteri di un lavoro sistematicamente completo e rappresenta l’ultimo prezioso dono di Montefusco alla sua città e alla sua amata Irpinia. Il nostro compito è stato solo quello di riordinare il materiale, di definire un ordine possibile dei saggi, mossi solo dall’amore incondizionato per Armando e dal desiderio di ripagare, con il nostro piccolo contributo, la sua indimenticabile amicizia e la sua dedizione nella ricerca storica. In questo impegno siamo stati sostenuti, passo dopo passo, dalla meravigliosa disponibilità della famiglia, della moglie Anita Renzulli e dai figli Roberto e Sandro, che ci hanno aperto le braccia e consentito l’accesso ai preziosi archivi di Montefusco, una miniera incredibile e sterminata di raccolte di documenti, di ricerche, di studi storici.
Non bastano infine le nostre parole più calde e affettuose per ringraziare il direttore Gianni Festa, che fin dall’inizio ha dato la sua entusiastica disponibilità e che ha consentito che l’immensa opera storica di Armando non andasse perduta, anzi potesse arrivare, in sei volumi, nelle case di tutti i nostri concittadini.
Speriamo, vivamente, che tutto ciò serva ad assegnare ad Armando il posto che gli spetta, non solo in tutte le biblioteche, nei luoghi di ricerca, nelle scuole ma, soprattutto, nella memoria di questa terra, che a ricercatori miti, coraggiosi, gentili, preparatissimi come Armando, al suo lavoro prezioso di raccordo tra il passato e il presente, deve tanto, deve tutto.