Dall’autore Gianluca Amatucci, avellinese, giornalista e Vicepresidente dell’Associazione Nazionale del Fante (Sezione di Avellino), un invito a non dimenticare e a riflettere sulla complessità della condizione umana in tempo di guerra, con una narrazione ricca di umanità.“Quando ho deciso di scrivere questo libro – spiega l’autore – ho iniziato a raccogliere non solo lettere della Prima e della Seconda guerra mondiale, ma anche testimonianze di soldati impegnati su fronti più recenti e in missioni di pace. Ho trovato anche lettere di bambini che, nel cuore della guerra, hanno affidato alla carta i loro messaggi e le richieste di aiuto”.
Il volume restituisce voce a storie dimenticate: quella di Giovanni Della Sala, deportato in un campo di concentramento dopo l’8 settembre 1943 e rimasto prigioniero per ventitré mesi; dello zio dell’autore, Alessandro “Lisandrino” Zeccardo, disperso sul fronte albanese e mai conosciuto; di Sabato Picone, contadino analfabeta fatto prigioniero dagli austriaci nella Grande Guerra, che riuscì a ritrovare in prigionia il fratello Emilio prima del ritorno a casa.
Tra le pagine si ritrovano anche frammenti simbolici della devozione popolare: gli anelli offerti dai soldati alla Madonna per realizzare un medaglione con incisa la “M” di Maria, proveniente dalle trincee della terza compagnia della 135ª Fanteria.