«I recenti fatti riguardanti l’Alto Calore, inducono a serie riflessioni su quanto potrebbero essere di danno per la intera comunità irpina, compreso per quella di Avellino», dice il candidato sindaco alle prossime amministrative Aldo D’Andrea, di “Uniti Insieme per Avellino- Unione Popolare”.
«Premesso che non vi è intenzione, né competenza alcuna a dare giudizi di sorta sulle procedure poste in essere dalla autorità giudiziaria, l’analisi degli eventi pone alla nostra attenzione una ipotesi molto verosimile di possibile disservizio dell’Ente nella amministrazione e nella erogazione dell’acqua ai cittadini.
Infatti, la sospensione del presidente comporta un vuoto temporaneo di poteri decisionali sulla proroga del personale tecnico con contratto in scadenza nella metà di marzo, questo già ridotto da pensionamenti.
E’ utile e opportuno ricordare – continua D’Andrea – che una sospensione del Presidente dell’Ente comporta che pieni poteri possano essere assunti da figura sostitutiva solo dopo assemblea di soci, con tutte le dilazioni temporali prevedibili.
Potrebbero aversi perciò deficit nella erogazione ai cittadini di Avellino del bene acqua, e questa non è aspettativa da augurarsi, specie nei prossimi mesi di primavera, che s’annuncia con temperature oltre le medie annuali.
Perciò, senza voler in alcun modo entrare nel merito delle corrette procedure giudiziarie, auspico che il Presidente possa continuare a svolgere le sue funzioni per quelle che si definiscono di ordinaria amministrazione».
Ciampi, M5Sm sull’Inchiesta Alto Calore: il dirigente di una partecipata del comune indagato per peculato e reati tributari non può rimanere al suo posto alla guida di Grande srl
«Appare evidente che in una situazione come quella presente sia indispensabile un segnale forte da parte dell’amministrazione comunale. Il dirigente di una partecipata del comune di Avellino (Grande srl) indagato per peculato e reati tributari (nell’inchiesta sull’Alto Calore) non può – per amore di trasparenza e garanzia massima – rimanere al suo posto – ha commentato il consigliere regionale del M5S Vincenzo Ciampi- Non si tratta di una richiesta di marca giustizialista, ma di un forte richiamo all’esigenza che in ogni pubblica amministrazione siano gli elementi della moralità e della assoluta trasparenza al centro dell’azione di chi governa. Siamo certi che il manager in questione sia in grado di offrire tutte le risposte del caso al magistrato inquirente, e quindi possa uscire assolutamente indenne da ogni responsabilità da questa inchiesta. Tuttavia, è indispensabile che chi occupa posti di vertice di aziende a partecipazione pubblica, dove sono i soldi del cittadino in ballo (ed è raggiunto da provvedimenti giudiziari che riguardano proprio le materie della gestione dei fondi pubblici), sia responsabilmente tenuto in stand by in attesa dei necessari chiarimenti da parte degli organi preposti».