Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Avellino, Lorenzo Corona, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero Luigi Iglio sui corsi di formazione Alto Calore Servizi . E’fissato il 16 settembre l’inizio del processo relativo del processo relativo al cosiddetto “filone bis” dell’inchiesta sui presunti “corsi fantasma” all’ Alto Calore, per cui sarebbero stati chiesti anche saldi dei finanziamenti ottenuti (quelli post Covid) .
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, sono state condotte dalla Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – sotto la direzione del tenente colonnello Alessio Iannone, e hanno coinvolto quattro imputati. Si tratta di Michelangelo Ciarcia, già amministratore unico della società; Pantaleone Trasi, ex componente dello staff presidenziale; Gerardo Santoli, legale rappresentante della società CAT Servizi alle Imprese srl; e Raffaele Castagnozzi, individuato come procacciatore della stessa società
Le ipotesi a vario titolo contestate ai quattro indagati sono per l’ex amministratore unico di Alto Calore Michelangelo Ciarcia, accusato in concorso con Pantaleone Trasi quella di malversazione di erogazioni pubbliche (316 bis cp) e anche di altri reati. Contestata anche agli stessi Ciarcia e Trasi in concorso con Raffaele Castagnozzi e Gerardo Santoli l’ipotesi di reato di tentata truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Le indagini coordinate dai pm Vincenzo Russo e Luigi Iglio avrebbero fatto emergere come la stessa società Alto Calore era stata ammessa a beneficiare del finanziamento pubblico per 454.912,50 euro nell’ambito del programma Fondo Nuove Competenze, fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo nato per contrastare gli effetti economici dannosi dell’epidemia Covid-19, con lo scopo di permettere alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori destinando parte dell’orario alla loro formazione rimborsando il costo delle ore di lavoro in riduzione destinate alla frequenza dei corsi. Per cui avrebbe ottenuto nel settembre del 2021 l’anticipazione del contributo nella misura del 70% dell’importo finanziato, pari a euro 318.438,75 materialmente erogati dall’ INPS su mandato di ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro, competente sull’erogazione), non destinava il contributo ricevuto alle finalità previste, mai procedendo ad organizzare e svolgere realmente i corsi di formazione in presenza che aveva dichiarato di voler svolgere.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Claudio Botti, Nello Pizza, Marino Capone, Luigi Petrillo e Angelo Leone. La società Alto Calore è citata in giudizio come persona giuridica ed è assistita legalmente dall’avvocato Fernando Taccone. La stessa società, fatta eccezione per il reato di malversazione, figura anche come parte civile nel procedimento, con l’avvocato Benedetto Vittorio De Maio.