Per la consigliera comunale del Pd Enza Ambrosone la fase uno della giunta Nargi è stata solo un grande bluff. Lo ha detto nel corso dell’infuocato consiglio comunale di ieri sera, che al primo punto dell’ordine del giorno aveva la mozione delle opposizioni che chiedevano alla sindaca di relazionare sulla presunta crisi di maggioranza. “Presunta” perché ad inizio dibattito la stessa sindaca aveva liquidato in tre parole l’argomento, rispedendolo sostanzialmente al mittente: “Nel vostro ordine del giorno – ha detto Laura Nargi – leggo ‘revoca degli assessori’, che è prerogativa del sindaco, ‘nomina della giunta’ che è prerogativa del sindaco, e ‘comunicazioni del sindaco’, che non ci sono. Io credo che questo ordine del giorno non sia attinente, che non sia materia per il consiglio comunale. Potrei chiedere su questo il parere del Segretario Comunale, ma non lo faccio. Faccio invece continuare questa discussione, se proprio vogliamo aprire una discussione… ma non vi nascondo che non capisco perché è stato convocato un ordine del giorno di questo tipo. Io pregherei tutti di immaginare questa Assise come un luogo di dialogo e trasparenza, il vero cuore della politica, ma per favore atteniamoci agli argomenti del consiglio comunale. Non potete immaginare di discutere delle prerogative del sindaco. Grazie”.
Piccata la replica della consigliera dem Ambrosone: “Cara sindaca, non è corretto introdurre questo argomento, che mi rendo sia spinoso, bacchettando i consiglieri di minoranza perché dice che non c’è una crisi di maggioranza, perché fa sembrare questa discussione una gentile concessione. Ma se noi abbiamo richiesto questa discussione non lo abbiamo fatto per scardinare questa robusta maggioranza, una maggioranza numericamente forte, che basta a se stessa tant’è che il Patto Civico ne viene tenuto fuori. Dal 29 luglio, giorno in cui la sindaca dice di aver preso servizio sono successe tante cose che non abbiamo sollecitato noi, noi siamo stati spettatori”.
LE DIMISSIONI, LE REVOCHE E I MERITI DEGLI UFFICI COMUNALI NELL’APERTURA DEL TUNNEL
Un elenco di eventi che Ambrosone snocciola velocemente: “Ci sono state le dimissioni degli assessori Mario Calabrese e Edoardo Volino, ci sono state le interviste degli assessori Marianna Illiano e Remo Dalla Longa, le dimissioni della consigliera Antonella Coppola. C’è stato a più riprese l’annuncio di una conferenza stampa in cui la sindaca avrebbe dovuto spiegare cosa stava succedendo e illustrare i risultati della fase uno, l’avvio della fase due… Abbiamo letto i due comunicati delle liste che fanno riferimento all’ex sindaco, al vetriolo, un diktat perentorio delle serie ‘o vi adeguate o facciamo altro’. E se di queste cose non ne possiamo parlare qui in Assise dove ne dobbiamo parlare? Il presidente Ugo Maggio ha convocato subito una conferenza dei capigruppo, ma lì la sindaca non si è presentata. Quest’Aula, che ha una sua autorevolezza, di questo deve parlare. Il consigliere Bilotta ha elencato gli obiettivi raggiunti dagli assessori tecnici, però non hanno mai parlato degli indirizzi dati. In cinque mesi avete raggiunto un risultato che non si era raggiunto in 17 anni? Una potenza degna di Superman! Sul tunnel ricordo a Bilotta che nel 2009, quando l’ex sindaco era vicesindaco, si apriva il cantiere: e se si è giunti ora ad aprirlo perché c’è una continuità amministrativa, quindi tutta questa famigerata stasi degli uffici della quale sento parlare probabilmente non c’è stata: gli uffici sono andati avanti comunque”.
I SEGNI DELLA CRISI DI MAGGIORANZA CHE LA NARGI NEGA
“E’ vero o non è vero – ha incalzato Ambrosone – che mancano gli assessori, alcuni dimessi e altri dimissionati? E’ vero che manca l’assessore alla Cultura? E l’assessore al Patrimonio? Quello ai Fondi Europei… Ma se riuscite a fare con 7 quello che prima facevate con 9, mi chiedo: perché ne dovete nominare altri due? Andiamo avanti così! E poi: non potete narrare una realtà che non esiste. Non voglio essere irridente, ma possiamo dire che la fase uno è stata un grande bluff? Se i primi ad essere sorpresi della celerità con la quale si è giunti alla fase due sono i diretti interessati, che hanno dovuto ingoiare il colpo, evidentemente c’è stata un’accelerazione che non era prevista nemmeno nell’agenda della signora sindaca. Questa è la realtà alla quale c’è chi necessariamente deve fare buon viso a cattivo gioco perché non c’è un’alternativa. Noi invece abbiamo il dovere di far emergere queste vicende perché questo è il compito che l’elettorato ci ha affidato”.
LA MISSION DEL TEATRO GESUALDO NON E’ QUELLA DI FARE CASSA
L’ultima stocca della consigliera Ambrosone riguarda l’attuale tema del teatro Carlo Gesualdo, dopo che nell’ultima Commissione Cultura che si è tenuta pochi giorni fa il dirigente Francesco Tolino aveva illustrato i dati relativi a questa prima fase della stagione 2024/2025: “Oltre alle analisi prettamente politiche, noi saremo incalzanti anche sulle questioni e sui temi. Rappresenteremo il nostro punto di vista, come stiamo facendo nelle Commissioni. Per esempio sulla questione degli abbonamenti al teatro Gesualdo, che non è un capriccio: rispondere che agli eventi singoli si fanno più biglietti è una questione alla quale un assessore alla Cultura si dovrebbe dedicare, perché il teatro non si fa per fare cassa, quello lo fa il privato. Se il teatro lo gestisce l’Amministrazione lo fa per fare cultura. Per avvicinare i ragazzi, per approfondire i temi sociali. Questa era la mission del teatro Carlo Gesualdo”.