AVELLINO – Oggi, primo maggio 2024, si può dire che è ufficialmente iniziata la campagna elettorale del candidato sindaco del campo largo Antonio Gengaro. E non solo perché ha iniziato a parlare dei temi e dei contenuti del suo progetto politico, ma anche perché attorno a lui si sono visti, finalmente, tutti gli esponenti del partito democratico di Avellino. Anche coloro che inizialmente erano stati scettici sulla sua candidatura. Anche i consiglieri comunali (ex) uscenti.
Gengaro ha convocato un incontro pubblico della coalizione che appoggia la sua candidatura a sindaco (M5S e Sinistra Italiana), registrando il pienone al comitato elettorale di piazza Libertà. Il segnale della distensione interna al Pd e della riunificazione delle varie anime, si è avuto subito, quando si sono visti arrivare i consiglieri comunali uscenti del Pd (tra di loro Nicola Giordano, Franco Russo, Marietta Giordano e Luca Cipriano), nonché tutti i riferimenti di area del partito: Lello De Stefano, Enzo De Luca, Rosetta D’Amelio, il consigliere regionale Maurizio Petracca, il segretario provinciale del Pd Nello Pizza, Enza Ambrosone dirigente del Pd irpino… in pratica tutte le anime del partito rappresentate.
Del resto della coalizione si sono visti tra gli altri il consigliere regionale del M5S Vincenzo Ciampi e uno dei fondatori dell’associazione Controvento, Generoso Picone, che ha anche introdotti i lavori.
Da registrare, poco prima dell’incontro di piazza Libertà, un vertice a via Tagliamento tra le varie anime del Pd, dove si è discusso di liste: è stato stabilito che ci sarà una lista del Pd e che altri candidati del partito democratico confluiranno nella lista di Gengaro.
Il discorso di Gengaro. Le proposte elettorali.
“Noi – ha detto il candidato sindaco dem – siamo impegnati per il futuro dei giovani. E’ uno dei temi della nostra campagna elettorale. Con noi i giovani avranno lo svago, perché le cose positive che sono state fatte vanno recuperate, ovviamente in una cornice di legalità, ma soprattutto saremo impegnati per creare occasioni di lavoro. Organizzeremo di nuovo la filiera istituzionale con la Provincia, la Regione, con il governo del Paese, qualunque esso sia, perché si discute e si dialoga nell’interesse della città di Avellino. E non solo di Avellino, ma anche della provincia, perché dobbiamo recuperare un rapporto con gli altri Comuni irpini, alcuni dei quali poi si sono poi organizzati autonomamente in mancanza di un ruolo guida della città capoluogo in questi anni”.
“Cruciale da questo punto di vista il tema dei trasporti: subito la ferrovia su ferro, la velocizzazione dei lavori, per arrivare a Fisciano, a Salerno, a Benevento. Dobbiamo interloquire e organizzarci sul fronte dell’Alta Capacità e Velocità. Ovviamente anche collegarci con la Valle Ufita, che diventerà un nodo importante con la stazione logistica”.
“Ma la città deve anche dialogare, come si era ipotizzato nel passato con gli Accordi di reciprocità verso il porto di Salerno e verso la zona di Benevento che è una zona molto simile alla nostra. E poi rimane il rapporto con Napoli, che è la capitale del Mezzogiorno oltre ad essere la città più importante della Campania. Credo che Avellino possa con tutti noi, con una classe dirigente attrezzata possa ambire a recuperare un ruolo. E recuperando un ruolo si recupera anche la possibilità nel dialogo con le categorie, con gli industriali, con i sindacati, con le associazioni, sempre all’interno di politiche di grande rigore, trasparenza, di grande chiarezza. Politiche che si fanno alla luce del giorno, noi possiamo anche organizzare delle filiere per il futuro dei giovani di Avellino, riprendendo un discorso anche con il Consorzio Asi, immaginando una filiera pulita anche all’interno dei nuclei industriali a partire da quello di Pianodardine dove v’è la quesitone della Valle del Sabato e della bonifica, ma c’è anche la questione di rilanciare produzioni di qualità”.
“A me della condizione di Festa e della città umanamente dispiace. Io ero in campo per affrontare Festa e per essere alternativo alle sue politiche che sostanzialmente avevano isolato la città e messo un uomo solo al comando. Ma una cosa è Festa e la sua vicenda umana… ma tutti quelli che in questi anni stavano con Festa non si sono accorti di nulla, quelli che gli stavano affianco in giunta, quelli che stavano seduti tra i banchi della sua maggioranza in consiglio comunale. E poi mi sembra anche una cosa cattiva lasciare Festa da solo, è diventato il simbolo di qualcosa che speriamo che non ci sia. E ma tutti quelli che sono stati con lui avranno a che fare con me durante la campagna elettorale, li inseguirò uno per uno, casa casa”.
Questione morale anche nei Comuni sciolti di Monteforte e Quindici?
“Lì ancora peggio. Sono stati sciolti per camorra, non per noccioline. Quindi, io sono il candidato a sindaco in questo contesto. C’è un’inchiesta anche sull’Alto Calore, per capire che non c’è una giustizia ad orologeria che riguarda solo certe parti politiche e non altre. Il contesto nel quale io sono candidato a sindaco, nella città che è stata la città di Guido Dorso e Tonino Di Nunno, è un contesto che fa tremare vene e polsi, ma io ho fatto buone scuole e non ho paura”.
Stallo nel centrodestra?
“Dicevano a noi che facevamo tardi, che c’eravamo attardati a discutere nei quartieri, con le persone, costruendo dal basso un programma, beh, mi sembra che lì non ci sono proprio idee, non c’è un programma innanzitutto perché poi su che si mettono d’accordo. E poi non c’è la capacità finora di creare una coalizione e anche qualora la dovessero creare, sarà una coalizione indotta dall’alto, perché in Italia c’è un governo di destra che guida il Paese, allora sarà quella la motivazione? Non c’è niente di locale. Noi ci siamo messi quartiere per quartiere, ci siamo confrontati cittadino per cittadino, abbiamo costruito il programma, ci abbiamo messo anche un po’ di tempo per fare sintesi sul candidato a sindaco, ma noi stiamo in campo. Questo è il centrosinistra, dei partiti che sono dietro di me, il Pd, Sinistra Italiana, il M5S, i Verdi, il gruppo delle associazioni, il meglio del mondo culturale della città, quello più attrezzato, quello che guarda più oltre. Magari anche persone che si può dire che non hanno tanti voti, ma che hanno tante idee, capacità e risorse. Io sono la sintesi di tutto ciò. A rendere credibile questo progetto è la mia storia. Ipotesi di governo serio, competente, rigoroso, all’interno di un quadro della moralità della politica che è la mia bussola. Io sto in campo per fare gli interessi collettivi dei cittadini avellinesi”.
Nel weekend arriveranno i big della coalizione?
“Avellino è l’unico capoluogo in cui si vota in Campania. E’ sempre stata una città molto significativa dal punto di vista politico, per la sua storia, ed è giusto che ci sia l’attenzione di tutti i partiti nazionali. Io voglio che loro mi accompagnino perché ai cittadini dobbiamo dare la garanzia, dopo tutto quello che ci è stato, che dietro di me e soprattutto insieme a me c’è una cosa seria in campo”.