Avellino rende omaggio alle vittime del sisma. Questo pomeriggio, alle ore 18.15, la deposizione di una corona in memoria delle vittime alle presenza delle autorità civili e religiose. Successivamente, alle 18.30, presso la Cattedrale, sarà celebrata una Santa Messa dal vescovo di Avellino Arturo Aiello con la partecipazione del Conservatorio Cimarosa di Avellino. Una celebrazione che diventa occasione di riflessione e preghiera
A Sant’Angelo dei Lombardi saranno i ministri della Protezione Civile e dell’Interno, Nello Musumeci e Matteo Piantedosi.a ricordare le vittime della tragedia e prenderanno parte ad un focus sulle azioni possibili per migliorare la sicurezza a tutti i livelli in caso di eventi sismici
“Una giornata di informazione e sensibilizzazione – spiega il sindaco di Sant’Angelo, Rosa Anna Maria Repole – sui temi della Protezione Civile, come sempre nel ricordo delle vittime ma con uno sguardo particolare rivolto al presente e al futuro”.
La giornata inizierà alle ore 10:00 presso il centro di Protezione Civile “G. Zamberletti” di Sant’Angelo dei Lombardi, in località Quadrivio. Nella struttura è prevista la partecipazione dei gruppi di Protezione Civile dell’Alta Irpinia e di altre realtà. Il centro è stato costruito grazie alla Regione Campania ed oggi sarà anche di supporto al neo-costituito Gruppo di Protezione Civile nato a Sant’Angelo dei Lombardi.
Alle ore 11:30 è previsto il convegno “La Protezione Civile in Irpinia nell’anniversario del sisma”. L’appuntanento si terrà presso la sala teatrale del Centro Sociale “Don Bruno Mariani” di Sant’Angelo dei Lombardi. Si comincerà con la benedizione delle Autorità religiose, i saluti del sindaco e gli interventi di giovani dell’Istituto “De Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi. A seguire, le relazioni del Rettore dell’UniSannio, Gerardo Canfora, del Direttore della Protezione Civile della Regione Campania, Italo Giulivo, del Capo Dipartimento dell Protezione Civile, Fabio Ciciliano, e del Vice Presidente della Giunta regionale della Campania, Fulvio Bonavitacola. Conclusioni affidate al Ministro della Protezione Civile, Sebastiano Musumeci, e al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
A Grottaminarda l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, in collaborazione con il Cervene, l’Asl e il Comune di Grottaminarda promuovono la riflessione su “One health nel rischio sismico” nella sala consiloare Sandro Pertini. Interverranno Stefano Ventura direttore Osservatorio Dopo Sisma, Concetta Conte, direttore sanitario Asl Avellino, Marcantonio Spera, sindaco di Grottaminarda, Mario Ferrante, direttore generale Asl, Antonio Limone, direttore Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, Marco Esposito, referente coordinatore Uod prevenzione e sanità pubblica veterinaria della Regione Campania, Aniello Anastasio, direttore dipartimento di medicina veterinaria e produzioni animali Unina, Tecla Toscano, dirigente veterinario Izsm Cervaro, Umbreto Agrimi dell’Istituto Superiore della Sanità, Nicolino Rossi dell’Asl di Avellino, Luigi Zarrilli dell’Ingv di Grottaminarda, Eleoora Bertolani della Eegione Emilia Romagna, Angelo Corazza e Marco Leonardi della Protezione Civile Nazionale, Giorgio Filipponi dell’Agenzia Sanitaria Regionale Regione Marche, Stefano Greco, componente gruppo Siti Emergenze, Teodoro Curcio, Soccorso Alpino Guardia di Finanza, Luigi Fiorentino, capo dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio. Una riflessione a tutto campo dall’evoluzione della normativa di Protezione Civile al confronto con esperienze di terremoto in altre regioni d’Italia
Il terremoto di magnitudo 6.9 colpì una vasta area della Campania, della Basilicata e marginalmente della Puglia, causando 2734 vittime. A riportare gravi lesioni furono complessivamente 688 comuni, metà dei quali registra la perdita dell’intero patrimonio abitativo. Le scosse sismiche innescano anche numerose frane, alcune delle quali imponenti, come quelle di Calitri, Caposele, Calabritto e Senerchia.
Le linee elettriche e telefoniche saltarono e le comunicazioni tra le zone terremotate e il centro si interruppero. Ad aggravare la situazione la popolazione che, in preda al panico, cercaòdi fuggire bloccando le principali arterie stradali. La gestione dell’emergenza fu caratterizzata da notevoli difficoltà e ritardi. I primi soccorsi risentirono della totale mancanza di coordinamento: volontari, strutture regionali e autonomie locali si mobilitano spontaneamente senza aver avuto indicazioni e precisi obiettivi operativi dal Ministero dell’Interno.
In un celebre messaggio televisivo agli italiani del 26 novembre, il Presidente Pertini – che il giorno prima aveva raggiunto le zone terremotate – denunciò il ritardo dei soccorsi e le gravi mancanze nell’azione dello Stato, per le quali sarebbero state individuate precise responsabilità, concludendo: “Qui non c’entra la politica, qui c’entra la solidarietà umana, tutti gli italiani e le italiane devono sentirsi mobilitati per andare in aiuto di questi fratelli colpiti da questa sciagura. Perché credetemi il modo migliore per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi”. Dopo il caos dei primi tre giorni, il Governo interviene nominando il Commissario straordinario Giuseppe Zamberletti, che riesce a riorganizzare i soccorsi e a dialogare con i sindaci.
Iniziò in quei mesi una riflessione sulla necessità di un coordinamento dei soccorsi efficace, che nel febbraio del 1982 porterà alla nomina di Zamberletti quale Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile e, qualche mese dopo, all’istituzione del Dipartimento della Protezione Civile.