C’è aria di fascismo nel mondo. Un’aria brutta, fetida, fatta di ribellismo e violenza antidemocratica ed eversiva fino al colpo di stato; un’aria più pericolosa dell’inquinamento provocato dal sistema produttivo capitalistico, di cui sono a capo i banditi della finanza internazionale, la ristretta oligarchia dei paperoni della ricchezza in trilioni, cioè in cifre stratosferiche. I governi ne sono i camerieri; il sistema mass-mediatico il megafono. Non possono lamentarsi: sono pagati da Cresi. C’è aria di fascismo, dicevo e non potrei dire altrimenti. Dopo le settimane di tumulti e di violenze, che risalgono a poco più di un mese fa, nel tentativo di impedire che il socialista Luiz Lula assumesse la carica di Presidente del Brasile, a cui era stato eletto democraticamente, è di domenica scorsa l’ultima impresa golpista delle squadracce fasciste dell’ex presidente reazionario neofascista Jair Bolsonaro. Protetti dalla polizia militare, alcune migliaia di facinorosi e delinquenti bolsonaristi hanno marciato indisturbati per otto chilometri fino a raggiungere la “Esplanada de ministeros”, dove hanno invaso la Camera dei Deputati, il Senato, la Cassazione e persino il Palazzo della presidenza della Repubblica, il “Palacio de Aldorada”. Il Presidente Lula ha corso il pericolo di essere assassinato. Si è salvato perché non era in sede. Com’è evidente, hanno preso ad esempio l’assalto al Congresso americano dei seguaci di Donald Trump del 6 gennaio 2021, dopo la sua mancata rielezione a presidente degli Stati Uniti. La magistratura brasiliana ha fatto arrestare 1500 golpisti. Bolsonaro, se non ha ispirato il tentativo di golpe, era comunque al corrente di quanto sarebbe accaduto, tant’è che si è rifugiato in Florida, a Orlando, dove è stato preso da un improbabile malore e si è ricoverato in una clinica di lusso. Colpisce ma non sorprende la notizia che è stata data dal giornalista italobrasiliano Leandro Mazzini e che sembra del tutto fondata, secondo cui “Tutta la famiglia Bolsonaro chiede all’ambasciata italiana a Brasilia di accelerare la richiesta di rilascio della cittadinanza italiana per il clan”. Che teme che Bolsonaro venga rimandato da Biden in Brasile dove sarebbe chiamato a rispondere, del tentativo di golpe, mentre i suoi malcresciuti “pargoli” dovrebbero rispondere di gravi reati, come corruzione e riciclaggio. Colpisce ma non sorprende che la Presidente Giorgia Meloni si sia limitata ad esprimere “deplorazione” ma non condanna del tentativo di golpe. Sarà interessante vedere se accetterà la richiesta di cittadinanza del clan Bolsonaro. Non foss’altro perché I Trump, i Bolsoanro, i neofranchisti spagnoli sono suoi sodali, con cui ha sempre fatto causa comune. Quel che comunque è certo è che il ritorno al potere in Italia, dopo un secolo, dei discendenti della dittatura fascista appare un modello da seguire per la destra reazionaria, eversiva e fascista di tutto il mondo. Come dire che l’Italia è un grave fattore di inquinamento della civiltà democratica e delle sue istituzioni sul pianeta. Siamo nel momento più buio della notte della nostra Repubblica Un nuovo inizio è, per dirla con Machiavelli, possibile solo come “ritorno ai principi”, quelli della Resistenza e dell’antifascismo e delle grandi lotte per il lavoro, la giustizia sociale, i diritti di chi se li vede negati (giovani, donne, immigrati) e la salvezza del pianeta.
di Luigi Anzalone