di Rodolfo Picariello
ARIANO IRPINO – La seduta consiliare di oggi ha praticamente chiuso in tempi brevi la parte più politica della seduta e cioè quella relativa le comunicazioni del sindaco sulla situazione che si è creata nell’alleanza di centro sinistra. E cioè che il gruppo Psi lascia la maggioranza e si pone all’opposizione. In pratica il sindaco dice che andrà avanti con i numeri di cui dispone. E tuttavia si evince che comunque il confronto continuerà.
Il primo a parlare dopo il primo cittadino è il capogruppo socialista Roberto Cardinale. Il capogruppo avanza, prima, un rilievo a seguito di una comunicazione avanzata per dare una postazione ai consiglieri socialisti che siedono ora nei banchi di opposizione. E quindi Cardinale spiega come si è sviluppata la crisi che ora è certificata. Ricorda che a gennaio il Psi aveva indicato al sindaco la preoccupazione su cosa percepisce il cittadino sull’operato amministrativo. Aggiunge che i socialisti hanno dimostrato ampia apertura al dialogo, votando il bilancio. E poi si è aperta una lunga interlocuzione, quindi presentata la bozza di documento e si è sviluppato un dialogo per arrivare a una conclusione e trovare un punto di caduta. Un documento in cui si ribadiva la richiesta di cambiamento del metodo politico, e ancora una programmazione per fine mandato e avviare una rotazione sulla carica del vice sindaco. Evidentemente non si è giunti all’intesa. Cardinale, inoltre, dice che il gruppo si dissocia dal manifesto dei partiti di centro destra che riprendeva il documento del gruppo Psi e che non è stato concordato.
Il presidente Orsogna assicura che a breve si porrà rimedio per una postazione in più nei banchi di minoranza. A seguire la situazione diventa più dura.
Comincia il capogruppo dei Moderati, La Carità. Ricorda che c’è un nuovo scenario politico e ricorda che oggi c’è una svolta in Consiglio. La situazione è compromessa: “Se due consiglieri del partito del sindaco fanno retromarcia, bisogna discuterne e fare chiarezza. Il presidente Orsogna chiede di chiudere e La Carità contesta. Orsogna chiarisce che se si intende avere più tempo per parlare serve un confronto. E la Carità annuncia “usciamo dall’aula”.
Subito dopo il capogruppo di Patto, Marcello Luparella, attacca la presidenza perché non prende posizione. E chiude dicendo che le minoranze usciranno dall’Aula. A seguire interviene il consigliere Giovanni La Vita il quale dice che avrebbe auspicato un segnale di apertura, per la rilevanza dell’argomento. E quindi esce anche lui.
Prima di passare al punto relativo il regolamento sulle sponsorizzazioni c’è la replica del sindaco Enrico Franza. E riferendosi alle minoranze parla di mancanza di rispetto. Un atteggiamento pretestuoso e strumentale.
Sempre sullo stesso argomento intervengono Giambattista Capozzi che sollecita scelte più veloci piuttosto che attardarsi su posizioni pretestuose; la capogruppo Pd, Laura Cervinaro pure attacca le minoranze uscite dall’aula, parlando anch’essa di mancanza di rispetto degli organi istituzionali.
Dall’aula erano usciti pure i socialisti, come aveva anticipato il consigliere Giuseppe Albanese che intervenendo sul secondo punto all’ordine del giorno sui regolamenti aveva riaperto, di fatto, il discorso sulla uscita dalla maggioranza dei socialisti. La capogruppo Cervinaro se la prende anche con loro dicendo che non è bello l’abbandono dei socialisti.
Il Pd, quindi, continuerà a mantenere fede all’alleanza e al sindaco. Franza risponde anche al consigliere Albanese ricordando che di regolamenti se ne parla oggi perché chi avrebbe dovuto farlo non aveva dato risposte su questo.
Anche il consigliere Andrea Melito interviene per censurare il comportamento delle minoranze. E il regolamento sulle sponsorizzazioni subito dopo viene approvato dai 9 consiglieri comunali rimasti in aula. E quindi si riparte con una nuova conformazione del consiglio comunale: nove i consiglieri di maggioranza e sette di opposizione.