“Quanto accaduto nella riunione del consiglio di distretto dell’Eic è inaccettabile”: così Gabriele Uva, componente della direzione nazionale del partito democratico. Non solo. E’ anche “quantomeno scandaloso perché giunge in un momento di crisi economica, di scarsità della risorsa idrica, di continue rotture e interruzioni del servizio a causa della fatiscenza delle reti, e invece si approva un aumento tariffario senza precedenti, che graverà ulteriormente sulle spalle di famiglie e imprese”. L’aumento delle tariffe rischia di essere pari al 20% in soli 2 anni (2025 e 2026), con una proiezione altrettanto rilevante (9,95% e 15%) nel biennio 2027-2028.
“Il tutto senza spiegare ai cittadini come si intende migliorare il servizio, rafforzare la rete e ridurre i disagi per gli stessi – continua il dirigente nazionale dem -“. Insomma si poteva fare di meglio. “Sarebbe stato molto più corretto coinvolgere, nei mesi precedenti, partiti e amministrazioni comunali per approfondire e immaginare soluzioni alternative”. Quali?” Ad esempio, si poteva lavorare ad una riduzione degli sprechi, partendo da un abbassamento dei costi del management, ad un aumento degli incassi per pagare le rate del concordato mediante una riscossione più efficiente e un rafforzamento del piano di lettura dei contatori, nonché ad una pianificazione degli investimenti con risorse europee e regionali”. Non si poteva fare diversamente?
“Chi dice che non vi sono alternative, mente – replica Uva -. Al massimo del disservizio dovrebbe corrispondere il minimo tariffario. In Irpinia, invece, che ospita il terzo bacino idrico d’Europa e il primo del Sud, accade il contrario. Senza, tra l’altro, tener presente che per alcune famiglie questi aumenti saranno insostenibili e, dunque, non necessariamente conseguirà un incremento delle entrate per la società”. Quindi aggiunge che”meritano un plauso sincero” quei sindaci, tra cui quello di Grottaminarda, che si sono opposti con fermezza e hanno votato contro l’aumento”.
“Tuttavia, nel pomeriggio di ieri la riunione del comitato esecutivo dell’Ente Idrico campano, che avrebbe approvato in via definitiva la delibera di aumento delle tariffe, è stata rinviata al 27 agosto per mancanza del numero legale. Uno spiraglio – pensa Uva -sul quale lavorare per evitare lo scempio”. Una questione politica, insomma, perché “in Irpinia c’è un’emergenza cronica che, per le dimensioni del bacino, diventa nazionale. Il Governo ne assuma consapevolezza al più presto e deliberi lo stato di emergenza, come ha fatto nel caso della Basilicata. Ha il potere di farlo e anche le risorse da stanziare. Non siamo mica cittadini di serie B!”. Gabriele Uva, dunque, “dopo la ripresa porterò all’attenzione del Commissario straordinario nazionale per la crisi idrica la proposta che abbiamo redatto insieme al Patto Generazionale X l’Irpinia”. Infine non ha gradito il silenzio che ha coperto la vicenda dell’emergenza idrica soprattutto da parte delle istituzioni.
“Mi meraviglio, ma fino ad un certo punto – conclude il componente nazionale dem – del silenzio di alcuni rappresentanti istituzionali sulla vicenda, anche del mio stesso partito, che poteva svolgere un ruolo di coordinamento e di informazione per i sindaci democrat. Ognuno faccia ciò che può e ciò che deve. Dei destini dei singoli ci interessa poco, dei destini della comunità ci interessa molto. Nessun ragionamento di sviluppo sarà possibile se non miglioreremo il servizio idrico. Si agisca tutti insieme per una giusta causa. E lo si faccia presto, senza calcoli elettorali”.