Quotidiano dell’Irpinia, a diffusione regionale. Reg. Trib. di Avellino n.7/12 del 10/9/2012. Iscritto nel Registro Operatori di Comunicazione al n.7671
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Autore: redazione web
Il vortice dei contributi dei mezzi di comunicazione di questi giorni – in ordine alle ipotesi possibili per la formazione di una nuova maggioranza per il governo del Paese – suscita nell’animo di non poche persone il bisogno di rifarsi al famoso testo del profeta Isaia: “Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella quanto resta della notte?” La sentinella rispose: “Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite”. Sono passati quasi trenta anni dal giorno in cui Giuseppe Dossetti – nel corso di un convegno nazionale delle ACLI –a margine di questo intenso e criptico testo…
Più che una sconfitta, per la sinistra è stata una disfatta: una nuova Caporetto e, sullo sfondo, non si intravede nessuna Vittorio Veneto. Hanno vinto i populismi radicali alla Di Maio con la promessa del reddito di cittadinanza e alla Salvini, con il suo slogan “Prima gli Italiani” ed hanno perduto i populismi classici alla Berlusconi ed alla Renzi. Al Sud il M5S ha fatto cappotto ed anche la Lega è riuscita a fa eleggere due parlamentari in Campania dove Il PD è sotto il 14%, il M5S quasi il cinquanta, F.I. sotto il 20% e la Lega circa il…
Dal giorno dopo le elezioni ci si interroga sui motivi che hanno determinato la straordinaria vittoria del Movimento 5 Stelle. Le tesi sono tante e diverse tra loro. C’è chi, sbrigativamente, a me pare, assegna al successo di Di Maio e compagni la motivazione della protesta, in particolare nel Mezzogiorno. Ci può stare, ma non si esaurisce qui. E’ vero. Il Sud d’Italia è stato negli ultimi decenni maltrattato. L’emigrazione intellettuale ha impoverito la condizione sociale. La fuga dei cervelli ha causato quella desertificazione che inesorabilmente ha riportato a tempi passati. Quelli delle vedove bianche. Tutto vero. Il circolo vizioso…
Dopo il “cataclisma elettorale” del 4 marzo (titolo di “Le Monde”) l’attenzione dei commentatori politici italiani si è prevalentemente concentrata sul destino dello sconfitto, il Pd, trascurando i problemi che il risultato del voto ha posto ai due indiscussi vincitori, Cinque stelle e Lega, premiati sì dal consenso popolare ma non messi in grado di formare un governo, se non trovando un improbabile accordo fra di loro o convincendo il perdente a fare da stampella all’uno o all’altro. Dopo una campagna elettorale che nell’ultimo anno e mezzo, in pratica dal referendum costituzionale del 2016, ha visto svilupparsi un fuoco concentrico…
L’ora più buia è il titolo del fortunato film di Joe Wrigh vincitore di due premi oscar che racconta i dilemmi di Winston Churchill alle prese con la fase più drammatica della guerra, quando nel maggio del 1940 l’esercito inglese, sconfitto dai nazisti, stava per essere sopraffatto a Dunquerke. Si parva licet componere magnis, l’ora più buia per il nostro Paese è quella segnata dalle elezioni del 4 marzo. Persino nel 2008, quando stravinse il centrodestra, totalizzando oltre 17 milioni di voti (con il c.d. Popolo della Libertà al 37%), non ci fu una batosta simile per il centro-sinistra. All’epoca…
Dare un governo al paese e ricostruire dalle macerie il campo del centro sinistra. La fotografia che ci regala il voto è in questi due scatti. L’Italia è andata al voto con un sistema di fatto proporzionale ma gli elettori lo hanno interpretato come maggioritario. Ne è uscito un paese con due vincitori: Movimento Cinque Stelle e Lega. L’altra considerazione riguarda i collegi. Pochissimi italiani hanno scelto di votare il candidato ma quasi tutti si sono orientati sul partito. Un effetto dirompente. Il caso più clamoroso è quello di Pesaro. In corsa il ministro dell’Interno Minniti e Cecconi, un candidato…
Squilla il telefono. Sono da poco trascorse le sette di mattina. Ho addosso la fatica di una notte trascorsa tra exit-poll, collazione di dati, ascolto di dibattiti televisivi. “Pronto”, dico con voce ancora assonnata. Dall’altra parte del telefono un solo grido a squarciagola: “Libertà”. Penso che sia qualcuno che abbia voglia di scherzare, poi, lentamente arrivo in redazione e comincio a riflettere sui dati elettorali, ormai quasi definitivi e al cedimento di un sistema di potere inesorabilmente crollato sotto il peso di una valanga di stelle. Mi ritorna in mente quel grido a squarciagola: libertà. Di chi fosse importa poco.…
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