Questa mattina, presso il Palazzo di Governo, è stato firmato il Protocollo d’Intesa sulla legalità in ambito economico-finanziario tra la Prefettura di Avellino, la Camera di Commercio Irpinia Sannio e Finetica Ets, associazione nazionale antiracket e antiusura. L’accordo mira a rafforzare la cultura della legalità, prevenire usura ed estorsione e sostenere famiglie e microimprese in difficoltà economica o esposte a rischi finanziari.
Il protocollo sottoscritto oggi prevede iniziative di informazione e formazione, la promozione dell’emersione dei fenomeni illegali e la collaborazione interistituzionale per favorire percorsi di denuncia e tutela delle vittime. L’intesa rappresenta un passo importante nella costruzione di una rete istituzionale capace di intercettare tempestivamente situazioni di fragilità economica e prevenire infiltrazioni criminali nel tessuto produttivo irpino.
“Abbiamo previsto che, un paio di volte a settimana, saranno presenti i nostri funzionari, insieme naturalmente a quelli di Finetica. La maggior parte degli imprenditori e dei micro imprenditori ha un rapporto quotidiano e consolidato con i nostri uffici, un rapporto che nel tempo si è rivelato prezioso – ha dichiarato il Commissario Straordinario della Camera di Commercio, Avvocato Girolamo Pettrone, – speriamo che questo clima di fiducia renda più semplice, per un imprenditore, ammettere di aver fatto ricorso all’usura o di essere vittima di racket”.
“È questo il motivo per cui abbiamo deciso di aprire lo sportello, rivolto ovviamente anche ai residenti di Benevento, trattandosi di una Camera unificata e con un protocollo firmato anche dal Prefetto di Benevento” ha concluso.
“Il protocollo prevede iniziative di formazione, ma soprattutto sostegno, vicinanza e ascolto rivolti ai piccoli imprenditori: micro imprese, imprese familiari, attività che rappresentano il 90% del tessuto produttivo del nostro territorio” ha spiegato il Prefetto di Avellino Rossana Riflesso.
“È prevista anche la possibilità di accedere a un fondo gestito dall’associazione, che consente di ottenere piccoli aiuti, spesso decisivi per rientrare nell’economia legale e andare avanti. Intendo seguire personalmente questo percorso, perché non amo i protocolli che vengono firmati e poi lasciati cadere” ha sottolineato.
“Lo faremo in continuità con il lavoro che la Prefettura svolge storicamente, seppure in misura ridotta, purtroppo, per la mancanza di denunce. Vorrei pensare che manchino perché mancano i reati, ma temo che non sia così. Dobbiamo quindi far emergere il sommerso e accompagnare le persone verso una possibile soluzione del problema” ha proseguito il Prefetto.
“A questo servono gli sportelli che saranno aperti. Come ricordava il commissario della Camera di Commercio, c’è un punto di ascolto presso la sede centrale: chiunque abbia bisogno può rivolgersi a noi, anche solo per un consiglio, per capire se esiste una via d’uscita da quel mondo parallelo e sommerso che non porta mai a risultati positivi, ma al contrario condanna imprese e persone a un destino segnato” ha concluso.
“Le micro imprese rappresentano oggi il cuore del tessuto economico italiano – ha affermato Nello Tuorto, Presidente Finetica ETS – un tempo si diceva ‘piccolo è bello’; oggi purtroppo non è più così. Sono imprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore ai 2 milioni, che faticano a svilupparsi per molteplici ragioni, hanno difficoltà a strutturarsi e subiscono più intensamente le crisi che sembrano essere diventate croniche. In particolare, hanno enormi difficoltà di accesso al credito: spesso, quando richiedono un finanziamento, le banche le respingono, considerandole non bancabili”.
“Insieme alla Camera di Commercio, abbiamo concordato l’invio di una comunicazione, mirata tramite PEC, alle imprese che presentano determinate caratteristiche socio-economiche, informandole dell’esistenza di questa opportunità. Chi non ne avrà bisogno, semplicemente non risponderà; chi è in difficoltà potrà contattare il numero dedicato e ricevere ascolto e orientamento” ha specificato.
“Capiterà che qualcuno venga a chiedere un finanziamento. Ma, gestiamo per conto del MEF il Fondo di Prevenzione e non possiamo permettere che le risorse pubbliche finiscano, indirettamente, nelle mani degli usurai. Dobbiamo quindi valutare con attenzione le richieste e comprendere le motivazioni che hanno portato all’indebitamento, attraverso questionari e colloqui mirati” ha aggiunto.
“In questo senso svolgiamo anche un ruolo di educazione finanziaria, cercando di riportare equilibrio in un clima consumistico che spesso spinge famiglie e microimprese a spendere oltre le proprie possibilità. Offriamo quindi non solo un aiuto economico, ma anche un orientamento concreto verso scelte più consapevoli e responsabili” ha concluso.



