Il Comune di Avellino riconosce lo Stato di Palestina e chiede che vengano interrotte le relazioni diplomatiche e commerciali con Israele. Avellino era rimasto uno dei pochi comuni italiani a non partecipare a questa mobilitazione ideale di massa contro i massacri che si stanno verificando a Gaza nella guerra tra Israele e il gruppo terroristico di Hamas. La mozione è stata presentata dal consigliere del M5S Antonio Aquino, a nome dell’intera coalizione del Campolargo di centrosinistra.
GENGARO CITA MORO E IL SUO “LODO”: CI SALVO’ DAGLI ATTENATI DELL’OLP
Dopo che Aquino ha illustrato il senso della mozione, l’unico consigliere a prendere la parola sul punto è stato Antonio Gengaro: “Quello che sta avvenendo è un vero e proprio eccidio. Nessuno può rimanere indifferente a questa situazione. E’ utile riflettere sulla politica estera europea ad affrontare in maniera seria la questione. In quell’area c’è anche la questione della sopravvivenza, con una politica di morte e di guerra di un vecchio leader che probabilmente in altri tempi e con altre democrazie sarebbe già stato spazzato via, e parlo di Netanyahu. Quando il nostro Paese aveva una politica estera che influenzava anche l’Europa nei rapporti tra Est e Ovest, noi avevamo Aldo Moro che sul finire degli anni ’60 fino alla conferenza di Helsinki nel 1975 creò un ponte tra Est e Ovest, soprattutto nel rapporto dell’Italia con i Paesi Arabi. Molto non lo sanno ma ancora oggi esiste il ‘Lodo Moro’ che è quello che ha tenuto indenne l’Italia dagli attentati dell’Olp. In cambio di questa non belligeranza dell’Italia nei confronti dell’Olp venivano fatte delle concessioni per quanto riguarda la possibilità di attraversare il nostro Paese”.
“UNA FORTE SPINTA DAL BASSO”
“La speranza di questo ordine del giorno è – ha aggiunto Gengaro – che mentre i governi, al di là delle grandi potenze che giocano la loto partita sulla Palestina, ancora oggi sono paralizzati, c’è una forte spinta che viene dal basso, una mobilitazione anche delle realtà locali, le associazioni, i giovani, a favore della Palestina, con discussioni pubbliche e condanne degli eccidi e con l’utilizzo di queste mozioni nei consigli comunali italiani. Queste mozioni le propongono in particolare gli amici dei Cinque Stelle. Ma ci sono anche quelle promosse dall’Anpi, e noi con il consigliere Aquino abbiamo fatto sintesi tra queste due iniziative. Sappiamo che quello del consiglio comunale è un piccolo gesto, ma mettendo insieme tanti piccoli gesti diventano un’ondata. Una sorta di pressione sulla politica estera del nostro governo”.
IL DIRITTO DELLA PALESTINA AD ESSERE ‘STATO’
“Credo che solo in questi contesti possiamo affrontare una questione cruciale come il diritto della Palestina ad essere Stato. Un diritto riconosciuto da moltissimi Paesi ma non dall’Italia. Più di 50 anni fa Aldo Moro già si esprimeva a favore di questo diritto. Il motto della teoria dei ‘due popoli in due Stati’ non si è ancora realizzata. Anche i territori della Cisgiordania erano stati già assegnati ai palestinesi, ma sono oggi oggetto delle mire di Israele. Allora spero che i tanti segnali che arriveranno dai consigli comunali, segnali umanitari e di riconoscimento, possano aiutare la politica estera italiana ad occuparsi con forza di questa questione”.
50 ANNI FA CONTRO L’ITALIA L’OSTILITA’ DI KISSINGER E DEL GOVERNO AMERICANO
“Se oggi ancora l’Italia non è oggetto di attentati lo si deve alla lungimiranza di Moro e al suo Lodo, con i documenti che fece approvare e che inneggiavano alla pace tra i popoli, in Europa e nel mondo. Questa sua capacità di parlare con il mondo arabo fu uno dei motivi di essere crocevia tra culture, nonostante l’ostilità che pure ebbe dal ministro degli esteri americano Kissinger e del governo allora guidato da Nixon. Ma Moro continuò e fu molto apprezzato alla conferenza di Helsinki, e credo che se recuperiamo quei valori credo che ci potrà essere una speranza anche per il popolo palestinese”.
“NON E’ POSSIBILE GIRARSI DALL’ALTRA PARTE”
Nella replica di Aquino la sintesi estrema della mozione: “Il nostro appello è quello di unirsi per far capire che è un problema che ha una ricaduta globale. Non è possibile girarsi dall’altra parte”. Il presidente del consiglio comunale Ugo Maggio ha quindi messo ai voti la mozione e anche qui si è registrata l’unanimità.