Un’altra tragedia, un’altra vita spezzata di un uomo che era al lavoro. La morte di un 53enne pugliese, domiciliato ad Ariano irpino, travolto dal suo stesso mezzo che guidava ma che è finito fuori strada, pone ancora una volta una serie di interrogativi, come quelli espressi dal segretario generale della Cgil irpina, Franco Fiordellisi:
“La notizia mi giunge mentre siamo a Napoli a manifestare con lavoratrici e lavoratori dell’Enel, in sciopero in tutta Italia, contro le esternalizzazioni, la prevaricazione e la competizione da costi sul personale. Quindi una multinazionale come Enel che vuole continuare a spacchettare attività, quindi appalti incontrollati che vogliamo contrastare, il nesso con il terzo morto sul lavoro in Irpinia? Sapere se questa persona era autista autonomo di mezzo di altri; se lavorava a cottimo o con nolo a freddo; se era dipendente o lavoratore autonomo con il mezzo di terzi e se si di quale ditta e con che contratto, tanto per avere un po’ contezza di cosa sta accadendo nella precarizzazione del lavoro.”
E continua il Segretario Cgil: “Utile è anche sapere quanti chilometri faceva per casa lavoro questo lavoratore e quanti chilometri per i cantieri? In che contesto della eventuale filera dell’appalto o del sub appalto era inserito?”
Domande legittime che riguardano il tipo di lavoro che siamo costretti a svolgere, continua Fiordellisi.
“Per questo le morti sul lavoro devono essere affrontate ponendosi domande e non derubricate come fatalità o accidenti.
Basta morti sul lavoro è il nostro obiettivo è per questo vi poniamo e poniamo Domande per avere legittime risposte che riguardano il tipo di lavoro che svolgiamo e per cui le morti sul lavoro devono essere affrontate ponendosi domande e non derubricate come fatalità o un accidente.
Nel porgere condoglianze ai familiari la Cgil Avellino anche in questo caso di morte di un lavoratore sul lavoro si costituirà parte civile”.