“Paolo è a limite della sopravvivenza e ha diritto ad essere salvato”. “Mio nipote si deve riprendere e dobbiamo riportarlo a casa”. Il commovente appello di diversi mesi è quello di nonna Cira Russo. Chiede di trovare con urgenza, per suo nipote Paolo Piccolo, un posto in una struttura riabilitativa del Centro-Sud Italia specifica per le cure di cui necessita il 26enne originario di Barra, ridotto in fin di vita nel carcere di Bellizzi Irpino, da dieci detenuti che si sono accaniti con violenza sul corpo del giovane detenuto ad ottobre scorso.
Sul caso è intervenuto il consigliere regionale della Campania, Diego Venanzoni (gruppo “A testa alta con De Luca” ). “Questa mattina mi sono recato presso l’ospedale Giuseppe Moscati di Avellino in visita a Paolo Piccolo, il giovane detenuto e brutalmente picchiato in carcere lo scorso ottobre. Le sue condizioni cliniche sono gravissime, classificate come codice 75, ovvero estremamente pericolose e bisognose di assistenza intensiva e monitoraggio continuo. Sebbene l’ospedale stia adottando tutte le misure possibili, la struttura non è adeguata a garantire le cure avanzate necessarie per una situazione di tale complessità. Paolo necessita urgentemente di trasferimento in una struttura specializzata, capace di offrire monitoraggio costante e trattamenti appropriati”.
“Resta estremamente preoccupante che, nonostante l’Ospedale Moscati abbia trasmesso in data 19 maggio 2025 tramite PEC ad una struttura sanitaria convenzionata – idonea ad accogliere pazienti in codice 75 – una richiesta urgente di trasferimento, ad oggi non sia pervenuto alcun riscontro ufficiale. Si rinnova con la massima urgenza la richiesta di trasferimento e si sollecita un riscontro immediato da parte delle autorità competenti”, aggiunge ancora Venanzoni.