C’è un primo nome per l’ArcelorMittal di Luogosano. Idroambiente srl, azienda con sede a San Salvatore Telesino in provincia di Benevento, ha presentato un’offerta non vincolante per l’acquisizione e la reindustrializzazione dello stabilimento irpino che ieri, dopo 37 anni di attività, ha fermato il ciclo di produzione. La notizia è emersa durante il primo confronto di monitoraggio sull’accordo del 30 giugno tra Organizzazioni Sindacali, Regione Campania ed Azienda. Specializzata nel settore edile, nei lavori di ingegneria civile, nella manutenzione, conduzione, presidio e regolazione di complessi acquedottistici e centrali di sollevamento per acque potabili nonché nell’installazione e manutenzione di impianti elettrici e idrosanitari, Idroambiente lavora per le principali società di gestione idrica del territorio nazionale.
Ancora prematuro ipotizzare un piano industriale o, comunque, immaginare quelle che potrebbero essere le linee guida del nuovo corso. L’auspicio è che i lavoratori possano rientrare in azienda all’inizio del 2026, una volta chiuso il periodo di cassa integrazione straordinaria per cessazione. Tra prepensionamenti e nuove opportunità di lavoro altrove, al momento sono 56 i lavoratori che, nel caso in cui l’accordo dovesse andare in porto, troverebbero posto nello stabilimento di Luogosano. Il Segretario della Fiom Cgil Giuseppe Morsa sceglie la linea della prudenza. “É sicuramente un giorno importante, ma è preferibile restare tranquilli, in attesa che si chiuda il cerchio. Questa vertenza – osserva – dimostra che quando la politica e le istituzioni si muovono nella stessa direzione, si riescono a raggiungere risultati importanti. Il nuovo imprenditore è stato individuato dalla Regione, ma anche il Ministero ha avuto un ruolo importante. Speriamo di ripartire al più presto e di uscire finalmente dall’incubo”.
Il core business del nuovo investitore renderà obbligatoria una riconversione totale dello stabilimento irpino, specializzato nella produzione di preverniciato zincato di laminati piani d’acciaio e lavorazioni in acciaio. A gennaio 2026 dovrebbe iniziare la formazione per i lavoratori, il primo pezzo della nuova produzione potrebbe arrivare sul mercato nell’autunno del prossimo anno. “Siamo pronti a rimetterci in gioco e a ripartire”, precisa la Rsu della Fiom Michele Riccio. “Sono stati mesi lunghissimi e difficilissimi, ma oggi finalmente intravediamo la luce in fondo al tunnel. E questo anche grazie alla fondamentale mediazione delle istituzioni, a partire dal Prefetto di Avellino Rossana Riflesso, che ha preso a cuore la nostra vertenza da subito, impegnandosi a fondo per arrivare ad una soluzione che garantisse la continuità produttiva e, soprattutto, i livelli occupazionali”.