“La festa della Liberazione racchiude i valori fondanti della Repubblica, valori in cui mi riconosco grazie alla mia esperienza politica cattolica, azionista, socialista e comunista, è questa la matrice di ideali che tento di rappresentare”. Così Antonio Gengaro, candidato sindaco del centrosinistra che ha convocato nel suo comitato a Piazza Libertà un incontro con gli elettori per celebrare il 25 aprile.
“Lo diceva De Mita: non dobbiamo pensare che la democrazia sia un dato acquisito ma dobbiamo difenderne e coltivarne i valori, saperli trasmettere alle nuove generazioni. Spero di essere all’altezza della Storia della Repubblica a cui anche Avellino ha dato un contributo formidabile grazie a persone come Camillo Marino, Antonio Maccanico, Carlo Muscetta, per citarne alcuni. In questa cornice valoriale faccio la mia battaglia”, ha affermato Gengaro.
Resta la questione morale la priorità da affrontare ma prima ancora ci sono tante emergenze: “Oggi il capoluogo continua a perdere abitanti, siamo 52mila anime, i giovani non trovano lavoro ed emigrano. E poi c’è l’emergenza sociale, siamo la città del disagio sociale. Bisogna ricostruire una rete di assistenza, per farlo ci vuole una classe dirigente”, continua il leader della coalizione di campo largo.
Nessun accordo con esponenti dell’ex maggioranza di Festa, precisa: “Se la città versa in questa condizione di emergenza non è certo solo colpa dell’ex sindaco ma anche di tutti coloro che sono stati al suo fianco”.
Un messaggio lo lancia al prefetto Paola Spena, che a breve non sarà più al palazzo di governo di Avellino: “Avrebbe potuto fare di più. Avellino deve essere liberata. Dobbiamo fare in modo che i cittadini ritrovino fiducia nella politica. Trasparenza, legalità, moralità sono principi imprescindibili dell’azione amministrativa. Per questo mi rivolgo direttamente alla gente, parlerò con le parti sociali, con gli imprenditori e i sindacati, con il mondo dell’associazionismo.
C’è una rete di rapporti da ricostruire. Parlerò agli elettori di Festa,ma non c’è possibilità di dialogo con chi ha fatto parte dell’amministrazione. La mia è una alleanza di partiti dove c’è il meglio dell’associazionismo e del mondo della cultura. Dall’altra parte, il trasformismo che ha governato con Festa e si è spostato nel centrodestra come hanno fatto Angelo D’Agostino e il consigliere regionale Livio Petitto. Con loro non ci può essere nessun confronto”.