Sono i garanti territoriali campani dei detenuti a contestare duramente la scelta di chiudere l’Istituto a custodia attenuata per madri detenute di Lauro aperto nel 2016 circola da giorni.
Il garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello invoca un intervento della politica e della magistratura per evitare questa ingiustizia. “Domani mattina partiranno le ultime due donne presenti nel carcere per detenute madri di Lauro alla volta di Venezia e Milano. Michael, nato nel 2017 a Caltanissetta sta frequentando a Lauro la seconda elementare. Trinity, nata a Napoli il 2019 sta frequentando l’ultimo anno dell’infanzia. Bambini senza colpe! Vorrei ricordare alle autorità che hanno ordinato questi trasferimenti durante l’anno scolastico che l’art. 3 della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza sancisce il principio che ogni legge, ogni provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino deve avere una considerazione preminente. E allora perché questa fretta ? Perché questa chiusura? Andranno in carceri dove ci sono solo due donne con bambini.
Per aprire Lauro ,ristrutturando quello che era l’ICATT, furono spesi più di un milione di euro per accogliere trenta detenute madri con figli! Perché tenere aperti A Torino, Milano e Venezia tre mini-strutture e non chiuderne una lì? Comunque, da domani nessun agente di polizia penitenziaria, nessun amministrativo, educatore sarà impegnato altrove. Sono gettati al vento anche i finanziamenti del Consiglio regionale(30mila euro) per attività educative ed integrative e la disponibilità di una comunità di accoglienza per detenute madri con figli, in un bene confiscato a Quarto! INDIGNARSI È POCO! Intervenga la politica e la magistratura.”