Si piazza al 95esimo posto la sindaca Laura Nargi nella classifica de “Il Sole 24 Ore” che misura il consenso dei governatori e dei primi cittadini. La fasci tricolore di Avellino rispetto allo scorso anno, quando è stata eletta, perde quasi 10 punti, passando dal 51,8 al 42 per cento del consenso.
Tra i sindaci è Marco Fioravanti di Ascoli Piceno, 70% il primo. Al secondo posto Michele Guerra, primo cittadino di Parma, 65%, mentre in terza posizione si piazzano alla pari Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, al 61%, e infine Vito Leccese di Bari, 61%. La classifica dei governatori è realizzata dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi..
In nona posizione ex aequo tra 7 primi cittadini che raggiungono il 59%. Tra questi Clemente Mastella, sindaco di Benevento – che fa segnare il record di avanzamento nel gradimento guadagnando il sette per cento in un anno – Jamil Sadegholva, Rimini, Valeria Cittadini (Rovigo), Chiara Frontini (Viterbo), Alan Fabbri (Ferrara), Beppe Sala (Milano), Massimo Mezzetti (Modena). Ultimo in classifica il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, penultimo, subito dopo Nargi, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida.
Tra i sindaci delle altre grandi città, Matteo Lepore (Bologna 53,5%) si piazza in 58° posizione, mentre Stefano Lo Russo (Torino 50,5%) è 72°. La sindaca di Firenze Sara Funaro con il 55% conquista la 34° posizione, mentre il primo cittadino di Roma Roberto Gualtieri con il 47% è all’89° posto, anche se in recupero rispetto al Governance Poll dello scorso anno. Vincenzo Napoli, sindaco di Salerno è al 52 esimo posto.
Sul fronte dei presidenti di regione, Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, 66,5%) si conferma per la seconda volta consecutiva il Governatore più amato, anche se supera solo di mezzo punto il Presidente del Veneto Luca Zaia (66%). New entry sul podio per Alberto Cirio (Piemonte, 59%) riconfermato per il secondo mandato lo scorso anno, completa un terzetto tutto di centrodestra.
Altra novità in quarta posizione. Si tratta del primo presidente di centrosinistra in classifica che è Eugenio Giani (Toscana, 58%) che precede a sua volta un terzetto tutto meridionale, composto da Roberto Occhiuto (Calabria, 58%), Renato Schifani (Sicilia, 56%) e Vincenzo De Luca (Campania, 54,5%).
Nei primi dieci, altri due presidenti di centrosinistra, sono all’8° posto Michele De Pascale (Emilia-Romagna, 54%) e Stefania Proietti (Umbria, 52%) decima a pari merito con Attilio Fontana (Lombardia, 52%). Immediatamente dopo si piazza al 12° posto Francesco Acquaroli (Marche, 50,5%).
“Il trend complessivo, sia per Sindaci che Presidenti, è prevalentemente in diminuzione rispetto al consenso ottenuto nell’urna – dice Antonio Noto, direttore dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi che ha condotto l’indagine per Il Sole 24 Ore – questo è vero anche per molti che occupano la parte alta della classifica. La peculiarità degli amministratori è la prossimità, e in un contesto in cui la politica nazionale sembra sempre più rivolta agli scenari internazionali, oltre che a quelli del perimetro nazionale, restano proprio Governatori e primi cittadini a far fronte alle esigenze del territorio e se qualcosa non funziona, che sia o meno responsabilità dei Sindaci o dei Presidenti di Regione, è a loro che i cittadini addebitano la colpa in prima istanza. Chi governa localmente diventa nella pratica un parafulmine rispetto a responsabilità che non gli competono”, continua Noto, che poi conclude dicendo: “il Governance Poll non va assolutamente confuso con le intenzioni di voto. Non si analizza uno scenario competitivo con altri concorrenti, ma la scelta posta agli intervistati riguarda solo l’amministratore in carica, a prescindere dall’appartenenza politica, che non viene menzionata nell’intervista. Questo fa sì che il giudizio si concentri esclusivamente sull’operato e solo in tal senso vanno interpretati i dati. Il Governance Poll non è una proiezione del consenso quando si voterà, considerando che la decisione del voto segue anche logiche di appartenenza politica al di là del livello di gradimento dell’amministratore in carica”. Il Governance Poll 2025 ha preso in considerazione 97 comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell’elezione diretta. Non sono stati testati i Comuni in cui si è votato nel 2025, né quelli in cui il sindaco è decaduto o si è dimesso. Le interviste sono state effettuate tra aprile e giugno 2025 utilizzando sistemi misti: Cati e Cawi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza.
Partiamo dai governatori: nel Lazio il presidente della Regione, Francesco Rocca del centrodestra, è penultimo nella classifica: perde 3,5 punti percentuali nel gradimento rispetto allo scorso anno e 10 nel confronto con gli ultimi due anni.