E’ iniziato il consiglio comunale monotematico sulla sicurezza: ‘ospiti’ della sindaca di Avellino Laura Nargi e dell’intera Assise, i massimi rappresentanti locali delle istituzioni politiche. Presenti i deputati Pd Piero De Luca e Toni Ricciardi; il deputato Cinque Stelle MIchele Gubitosa; il deputato Gianfranco Rotondi (eletto in quota Fdi); i consiglieri regionali Vincenzo Ciampi (M5S), Livio Petitto (Forza Italia) e Maurizio Petracca (Pd); il comandante della polizia municipale di Avellino Michele Arvonio, insieme al vice comandante Domenico Sullo; il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio e il sindaco di Atripalda (ex amministratore unico di Acs Srl.) Paolo Spagnuolo.
L’ordine del giorno di questa seduta consiliare è incentrato sul tema della sicurezza, dopo che nelle ultime settimane si sono verificati diversi episodi preoccupanti: dalla sparatoria di rione Mazzini del mese scorso fino all’escavatore in fiamme di ieri sera in via De Gasperi. La minoranza chiede contestualmente l’istituzione di una Commissione consiliare speciale incentrata proprio su Legalità e Sicurezza. La proposta sarà messa ai voti a fine seduta, dopo gli interventi dei parlamentari presenti, dei consiglieri regionali e dei consiglieri comunali.
La seduta inizia alle 16:30.
LA SINDACA NARGI
La prima a prendere la parola è la sindaca Nargi: annuncia le 84 nuove videocamere di sorveglianza installate recentemente in città, l’istituzione di una stazione unica appaltante.. le inchieste che hanno in parte disarcionato il clan operante in città, “ma dobbiamo comunque tenere alta la guardia per eventuali nuove leve pronte alla successione dell’organizzazione criminale. Non dobbiamo girare la faccia dall’altra parte anche perché gli ultimi fatti di cronaca dimostrano che ci sono forme di criminalità attive nel capoluogo. Dobbiamo condannare senza appello questi fenomeni. La politica deve dare sicurezza, deve essere un faro, i cittadini devono fidarsi di noi. Questa deve essere una città con più servizi, più verde, più partecipazione. Noi faremo la nostra parte. Saremo sempre in prima linea su questo fronte”.
LA PROPOSTA DI GENGARO
Dopo la sindaca prende la parola il consigliere dem Antonio Gengaro: “Siamo consapevoli che alcuni episodi di cronaca che si sono verificati ad Avellino e nei comuni limitrofi hanno destato grande sconcerto. Sono tra quelli che non ha mai pensato che Avellino fosse un’isola felice, e nemmeno che sia il Bronx, ma non bisogna minimizzare. Noi parliamo di episodi che si sono verificati recentemente, per esempio a rione Mazzini dove un giovane è stato attinto da colpi di pistola… Non c’è nessuna volontà di mettere bandierine o fare demagogia. Tempestivi sono stati gli interventi del comitato per l’ordine e la sicurezza, ma non mi hanno tranquillizzato. Mi sentirei più tranquillo con qualche pattuglia in più, se ci fosse un coordinamento tra le forze dell’ordine e perché no anche tra le organizzazionI private… Ovviamente le telecamere servono, ma spesso più che per prevenire servono per reprimere fatti già accaduti”.
Gengaro cita alcuni dati dalla seconda relazione semestrale della Dia (“il settore edile si conferma quello maggiormente esposto all’infiltrazione mafiosa”) e spiega: “bisogna tenere conto anche che il ragazzo attinto dai colpi di pistola a rione Mazzini è incensurato, ma il papà è in carcere, condannato a 21 anni nell’ambito di una di queste inchieste sui fenomeni criminali. Quello che ci preoccupa è il clima di omertà che circonda queste storie… e il clima di omertà, cara sindaca Nargi, non si verifica nelle città tranquille, ma in quelle in cui si verificano episodi che fanno tremare le vene ai polsi. Proprio ieri sera il nostro procuratore della Repubblica, a margine di un evento, ha detto che quando si spara per strada significa che il problema è già radicato, e che dobbiamo intercettare questi segnali prima che diventino emergenza. Il procuratore ha aggiunto che anche la città di Avellino ha rappresentato un’area di interesse per le organizzazioni criminali. Qui c’era un clan che dominava, quindi è probabile che ci sia sul territorio una lotta per prendere il suo posto. Il ritorno in libertà di alcuni affiliati può anche ingenerare nuove dinamiche. Per queste ragioni noi abbiamo proposto, a margine di questa assemblea, che il Comune possa istituire una commissione speciale per la legalità e la sicurezza. Noi possiamo fare molto in termini di educazione e di allargamento della coscienza civile. Oltre lo Stato, nella città di Avellino esiste il ruolo dell’amministrazione e del consiglio comunale. Non sono solo gli altri che se ne debbono occupare. Cara sindaca spero che lei possa capire che questa è una iniziativa utile per la città”.
La proposta di istituire la nuova commissione viene avanzata quindi “per scongiurare ulteriori episodi e la eventuale riorganizzazione della criminalità organizzata… e non sarebbe una eccezione, perché ci sono tanti Comuni che se ne sono dotati, e tra questi recentemente anche quello di Bari. Le persone per bene devono sapere che noi siamo dalla loro parte”.
RINO GENOVESE: ATTIVIAMO IL CONTROLLO DI VICINATO
Il consigliere del Patto Civico Rino Genovese si è rivolto direttamente alla sindaca Nargi: “Ti propongo una cosa che hanno già fatto i Comuni di Sturno e Montemiletto, naturalmente in accordo con la prefettura, e cioé il controllo di vicinato. Mettendo il tutto in collegamento con gli altri strumenti della videosorveglianza e dell’illuminazione pubblica”.
Dopo si susseguono gli interventi di diversi altri consiglieri: Michele Lombardi (Davvero), Amalio Santoro (Per Avellino), Antonio Aquino (M5S), Giuseppe Giacobbe (Moderati e Riformisti), Giovanna Vecchione (Davvero), Nicola Giordano (Pd), Luca Cipriano (Pd), Gerardo Rocchetta (Siamo Avellino), Enza Ambrosone (Pd), Luigi Mattiello (Siamo Avellino), Olimpia Rusolo (Siamo Avellino) ed Elia De Simone (capogruppo di Davvero). Tutto fiato sprecato, perché alla fine la maggioranza farà mancare il numero legale e non sarà possibile mettere ai voti la proposta di istituzione della commissione consiliare speciale Legalità e Sicurezza.