Un viaggio temporale nella storia con Armando Montefusco per scoprire un passato ignoto, soprattutto conoscere quella storia che ci riguarda e ci fa riscoprire le nostre radici
MONTEFORTE. Come da programma ieri pomeriggio presso le sale del Palazzo della Cultura, si è tenuta la presentazione del 5° volume del Professore Montefusco in cui ha dedicato un’ampia sezione alle genti che abitarono questa parte dell’Irpinia: i montefortesi.
Dopo i doverosi saluti dell’amministrazione comunale si è proiettato un video dal titolo: Avellino “Mille anni di storia urbana” a cura dello stesso Montefusco, Geppino del Sorbo per il montaggio e Roberta Giordano la voce narrante. Davvero molto interessante o almeno per chi ha interessi alla conoscenza della propria storia. La visione è durata, ahimè, solo 15 minuti, si perché lo stile schietto e immediato nell’esporre e raccontare i fatti del professore Montefusco fa sì che lo si ascolti senza mai accusare stanchezza. Uno spunto di riflessione su ciò che è stato, ciò che è e soprattutto ciò che sarà, del resto se non si conosce la storia non si può parlare del presente e non si potrà immaginare un futuro.
La presentazione del V volume
L’introduzione è stata curata amorevolmente dalla professoressa Giovanna Della Bella, che da sempre collabora con Montefusco ed ha il privilegio di conoscere le prime stesure dei lavori del professore infatti ieri ha svelato che è in correzione già il VI volume sulla storia irpina nel sottolineare che questo V volume va a chiudere una sontuosa e preziosa collana storca e molto del contenuto e legato alla storia di Monteforte. La professoressa non ha mancato di sottolineare che questo lavoro è da far conoscere soprattutto alle nuove generazioni.
Cosa ci svela Montefusco in questo V volume
Possiamo dire che trattasi di una ricostruzione di un importante percorso storico. Nonché un grandissimo lavoro di minuziosa pazienza del Montefusco ma anche o soprattutto amore per la propria terra e ritrovare attraverso esso le proprie radici. Felicissimo di poter finalmente parlare il professore Montefusco esordisce: “Non posso iniziare se non con i ringraziamenti” di chi mi ha e ci ha supportati in primis il Corriere dell’Irpinia nella persona del direttore Gianni Festa che nonostante l’epoca di totale crisi della stampa, ha accettato a pubblicare anche questo V volume. A seguire devo ringraziare un vostro concittadino di cui mi onoro essere amico, Gerardo Marano il quale si è mobilitata per una raccolta a sostegno dei miei lavori storici e a seguire tutti coloro che mi sostengono e felicissimo e onorato fare qui nella sede della Casa della Cultura questa presentazione voluta dall’associazione Amici della Biblioteca.
Armando Montefusco e la storia dell’Irpinia
Premesso che questo V volume Montefusco lo ha dedicato al suo nipotino ci fa ben cogliere lo scopo, un lavoro da consegnare ai giovani. Inoltre abbiamo chiesto all’autore: – Professore possiamo affermare che lei nei vari lavori o meglio la collana, se possiamo definirla tale, ha sempre posto una particolare attenzione a questo comune. Perché? In questo volume tratta la storia delle famiglie, del paesaggio agrario, dell’economia, del commercio, della topografia e della toponomastica, come? E in ultimo Quale impatto può avere il suo lavoro e che si augura abbia sulle nuove generazioni e ovviamente sui cittadini odierni? – “Grazie per questi spunti che mi permettono di affermare che Monteforte è una realtà interessante. Essa fin dal medioevo ha rappresentato un nodo strategico importante nella geografia politica, militare ed economica nella storia del Regno. Non c’è stato evento di rilievo che non ha visto il nostro paese protagonista. La sua posizione “critica” nella viabilità e nei collegamenti della capitale con le puglie e la Basilicata le ha conferito posizione di privilegio per i commerci dei suoi prodotti tipici: nocciole, castagne e soprattutto legno dei suoi boschi come si evidenzia nel Catasto onciario. Non trascurabile l’offerta ” alberghiera” lungo i suoi sentieri in salita: taverne e botteghe per l’assistenza ai carri. Non dimentichiamo il suo ruolo critico lungo la via regia delle Puglie. L’ insieme di tanti fattori, soprattutto nel passato, hanno contribuito in maniera determinante al suo benessere. Ricordiamo che l’antichissimo ospedale di San Giacomo è stato un unicum nella storia del Mezzogiorno: un welfare ante litteram, che ha dato alla comunità un benessere insostituibile con le sue numerose provvidenze, tanto da evitarle la crisi e la miseria nei momenti più difficili. Tramandare alle nuove generazioni il passato della propria comunità è un dovere non un esercizio intellettuale. Ovviamente per conoscere tutti i particolari e le minuzie golose che il Montefusco sa trovare, bisogna leggere il volume e un vero gioiello storico da custodire e leggere più dell’assaggio goloso in anteprima alla platea presente, per quanto esigua a dirla tutta non più di 35 e soprattutto con pochi giovani. Un vero peccato perdersi questi rari momenti di cultura gratuita e trasmessa in modo magistrale dall’autore a cui sarò grata per la mission.