Cosa fa Avellino mentre la Valle Ufita e l’Alta Irpinia sfruttano la strategica posizione tra i due mari? Cosa accade nel capoluogo mentre si concretizzano i progetti della Stazione Hirpinia, del Polo Logistico, dell’Alta Velocità, della Lioni-Grottaminarda…? Lo abbiamo chiesto alla sindaca Laura Nargi, insediatasi 7 mesi fa Palazzo di Città, e fin da subito impegnata a ricucire un’interlocuzione con la Regione Campania che si era pericolosamente interrotta negli anni scorsi e che è fondamentale per rimettere in moto la stazione ferroviaria.
Allora sindaca, restiamo fuori da questo processo di sviluppo o siamo in corsa anche noi?
Non siamo fermi. E’ vero il contrario. La visione di sviluppo della città di Avellino è chiara e ben definita. E soprattutto non è alternativa o antitetica a quella delineata nei decenni scorsi in Valle Ufita. Per il nostro capoluogo, la sfida irrinunciabile per uscire dall’attuale isolamento ferroviario è rappresentata dal completamento dell’elettrificazione della tratta Salerno-Avellino-Benevento. Come Comune di Avellino abbiamo compulsato più volte e formalmente, insieme ai sindaci dell’Hinterland, la Regione Campania ed Rfi, a cui spetta la competenza sul cantiere in corso, affinché l’ultimo cronoprogramma, che porta alla fine dell’anno in corso, sia finalmente rispettato. I rapporti sono proficui e non ho ragione per credere che questo impegno non venga mantenuto. Ma restiamo vigili.
Cosa accadrà con l’elettrificazione?
Elettrificata la nostra stazione, la città di Avellino sarà collegata con i flussi ferroviari che contano e la nostra Stazione potrà finalmente essere riaperta, tanto a vantaggio degli utenti quanto delle attività produttive della zona.
E nel frattempo?
Nel frattempo non siamo rimasti a guardare. Il Comune di Avellino, a partire dalla scorsa consiliatura, ha affidato ad uno degli studi professionali più rinomati d’Italia, Bargone e associati, la riqualificazione della nostra stazione e dei manufatti presenti al suo interno. Un progetto esecutivo, ormai pronto, che vale oltre 13 milioni di euro, e che farà dell’area Est della città un luogo baricentrico per lo sviluppo di Avellino, non solo dal punto di vista dei trasporti.
Cosa prevede il progetto?
Il progetto del Parco della Stazione disegna un’infrastruttura verde che dialogherà con il contiguo Parco del Fenestrelle, disegnando uno sviluppo anche turistico sostenibile per la nostra città da Est ad Ovest. All’interno della Stazione, realizzeremo il restyling e la rifunzionalizzazione dell’ex Rimessa/Officine Locomotive, del Serbatoio con l’antica Torre dell’acqua, dell’Ex Foresteria, che diventerà un nuovo Museo del Paesaggio, e della Piattaforma girevole che si trasformerà in un luogo di incontro. E sempre in zona realizzeremo uno studentato a servizio dei tanti ragazzi che frequentano le università di Salerno e Benevento, e che rappresenterà un fattore di sviluppo dei servizi e dell’economia del quartiere di Borgo Ferrovia. La sostenibilità è la stella polare della nostra visione in termini di trasporto: a ridosso della stazione, prevediamo l’hub di interscambio ferro-gomma che metterà in connessione i treni con i bus e i mezzi ecosostenibili della Metropolitana leggera, che sarà riattivata ed estesa, senza pali e senza fili, ai vicini comuni di Atripalda e Mercogliano. Ma abbiamo anche in cantiere un progetto particolarmente ambizioso e capillare di Bike Sharing, che porterà all’attivazione in città di 20 ciclostazioni e 70 e-bike.
(intervista tratta dal Corriere dell’Irpinia settimanale N.3 del 2025, in edicola dal 1 al 7 febbraio scorso)